Kobelco è uno dei costruttori di riferimento nel mercato degli escavatori da demolizione. L’azienda di Hiroshima ha infatti una lunga e consolidata tradizione nel settore che, da noi, si è concretizzata con diverse macchine che hanno preso la strada di affermate aziende italiane. Stiamo parlando soprattutto dei modelli SK350DLC-10E, SK400DLC-10E ed SK550DLC-11.

Ma nel momento in cui si sale di peso e si arriva al Kobelco SK1300DLC-10E è decisamente più complesso orientarsi in un mercato altamente professionale. Nel corso del marzo scorso il primo esemplare è infatti arrivato nel porto di Amsterdam e in tre mesi il costruttore giapponese ha venduto tre macchine ad altrettanti clienti in Olanda, Italia e Francia.

Con il suo peso operativo di 130 tonnellate ed un’altezza massima di lavoro fino a 40 m, il Kobelco SK1300DLC-10E è attualmente la più grande macchina per demolizione al mondo prodotta ufficialmente da un costruttore. Un primato che conferma la vocazione del marchio per le applicazioni speciali.

Kobelco ha una lunghissima storia nel mondo delle demolizioni

KOBELCO

Il primo SK1300DLC-10E in Europa è stato acquistato dalla olandese MEUVA BV. Altre due macchine sono state vendute in Francia e Italia

Un mercato in crescita

Il mercato delle demolizioni è in piena crescita in tutto il vecchio continente e, di conseguenza, anche quello degli escavatori specializzati. Un percorso di rinnovamento urbano iniziato da almeno una quindicina d’anni in paesi come Germania e Francia e che, ora, sta toccando in modo importante anche l’Italia.

Lo testimoniano alcuni dati fondamentali dove oggi, in Italia, il 25% degli interventi di nuova costruzione prevedere la demolizione di un edificio preesistente. Un tabù, quello della demolizione, che sta finalmente sparendo anche da noi. Con la definitiva eliminazione di fabbricati dalle prestazioni energetiche insoddisfacenti e, molte volte, anche dal dubbio senso estetico.

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A questo trend si accompagna la richiesta di macchine con dimensioni sempre crescenti. Escavatori utilizzati sia in particolari contesti urbani, sia per la demolizione di impianti industriali, centrali elettriche, piattaforme petrolifere e altri progetti infrastrutturali. Non è dunque un caso che Meuva, società specializzata in attività petrolchimiche e industriali, abbia acquistato il primo SK1300DLC-10E.

Kobelco SK1300DLC-10E, peso massimo ma con tanto cervello

Gli escavatori da demolizione sono macchine dove forza, equilibrio e controllabilità devono essere bilanciate in modo ottimale. Kobelco ha lavorato molto su questi aspetti forte di un’esperienza iniziata nel lontano 1977 con il modello YS1200 dotato del primo frantumatore idraulico Yutani Heavy Industries. Seguoto nel 1979 dal modello YS1400 che raggiungeva un’altezza operativa di 23 metri. Nel 1981 il successivo modello YMN40W raggiungeva già l’altezza operativa di 41 metri.

Da allora è stato un continuo perfezionamento della tecnologia Kobelco nel settore fino ad arrivare alle attuali serie. Con l’SK1300DLC-10E posizionarsi al vertice della gamma. Una macchina che ha un peso operativo variabile fra 126.600 kg e 136.900 kg a seconda dell’allestimento. Ma a prescindere dalla “massa” sono decisamente interessanti i valori in gioco in merito alle altezze e alle capacità operative.

L’elemento fondamentale è la modularità del braccio che consente, grazie alla combinazione di elementi modulari, di passare da 21 metri di altezza massima al perno fino a 39,57 metri. Ovviamente anche con allestimenti che prevedono bracci scavo sia rigidi che dotati di doppio cilindro posizionatore.

Due cose emergono però in modo evidente: i valori in gioco in merito al peso delle attrezzature da demolizione e i diagrammi operativi. Numeri che posizionano questa macchina nella parte alta del mercato.

Kobelco è uno dei massimi specialisti delle demolizioni

KOBELCO

L’SK1300DLC-10E in Europa è stato acquistato dalla olandese Meuva. Altre due macchine sono state vendute in Francia e Italia

La capacità di andare in alto

Salire in alto è tutto sommato relativamente semplice. Meno immediato è riuscire a garantire portate in grado di assicurare un’ampia operatività. Da questo punto di vista il Kobelco SK1300DLC-10E si comporta in modo molto convincente.

Nella configurazione con altezza massima di 40 metri è infatti possibile utilizzare un’attrezzatura da 4,3 tonnellate. Che salgono a 5,2 t con il braccio da 35 metri. Man mano che si scende il peso dell’attrezzatura ovviamente aumenta e si sale a 6,1 tonnellate con un braccio da 31 metri per arrivare a 9,6 tonnellate con la configurazione composta da triplice articolazione e segmento rigido per 23,6 metri di altezza massima. Fino al massimo di un utensile da 12 tonnellate con il braccio triplice senza elementi di allungamento che, comunque, permette un’altezza al perno di 21 metri.

Oltre alle altezze massime sono molto interessanti i diagrammi complessivi con sbracci che, a seconda delle configurazioni, possono arrivare anche a oltre 21 metri per altezze operative di oltre 26 metri con utensili da 5 tonnellate di peso.

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Triplice articolazione

Peso attrezzo

12.000 kg

con limite di operatività legato alla geometria operativa del cilindro comando benna

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Triplice articolazione

Peso attrezzo

9.600 kg

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Triplice con prolunga intermedia

Peso attrezzo

9.600 kg

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Braccio alt. 31 m

Elementi modulari rigidi

Peso attrezzo

6.100 kg

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Braccio alt. 35 m

Elementi modulari rigidi

Peso attrezzo

5.050 kg

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Braccio alt. 35 m

Con doppia articolazione idraulica

Peso attrezzo

5.200 kg

Diagramma dell'SK1300DLC-10E

KOBELCO

SK1300DLC-10E

Braccio alt. 40 m

con doppia articolazione idraulica

Peso attrezzo

4.300 kg

L’idraulica Kobelco con un “cuore” Toyota

Il costruttore giapponese si colloca oggi, insieme a Hitachi, Sumitomo, Mitsubishi (Caterpillar) e Komatsu fra i “grandi saggi” degli escavatori idraulici con tecnologia nativa di piena proprietà. Un DNA, quello di Kobelco, che da sempre privilegia la “pastosità” dei comandi con una precisione operativa molto apprezzata dal mercato. Un elemento fondamentale per un escavatore da demolizione che ha ovviamente bisogno di massima precisione senza però affaticare l’operatore.

L’impianto idraulico dell’SK1300DLC-10E è dotato di una doppia pompa a portata variabile da 2 x 504 l/min a cui si aggiunge una pompa a ingranaggi per i servizi da 49,3 l/min e una pompa da 30,1 l/min per l’impianto dei servocomandi. La pressione di funzionamento è pari a 33 MPa che salgono a 34 azionando il Power Boost in situazioni di evidente necessità.

L’ottica conservativa Kobelco si conferma anche, e soprattutto, con questo peso massimo il cui serbatoio dell’olio idraulico ha una capacità di 599 litri. Tutto l’impianto idraulico ha invece una capacità di 1.070 litri.

La motorizzazione è invece affidata ad un 13 litri Hino (Toyota Industrial) E13CYM che eroga 380 kW (517 cv) @ 1.800 giri/min per una coppia massima di ben 2.120 Nm @ 1.300 giri/min. Si tratta quindi di un sei cilindri Stage V pensato per durare nel tempo e che conferma una partnership di lunga data fra i due costruttori.

La torretta del Kobelco SK1300DLC-10E è pensata per agevolare i trasporti

KOBELCO

Il motore è il 13 litri Hino E13CYM che eroga 380 kW (517 cv) @ 1.800 giri/min per una coppia massima di ben 2.120 Nm @ 1.300 giri/min.

La sicurezza inizia dal posto guida

La cabina di guida è quella, conosciuta, degli escavatori Kobelco. Parliamoci chiaro, nulla di eclatante e lontana dal mondo dei gadget con cui qualche costruttore “abbaglia” l’operatore di turno. Ma dietro ad un aspetto austero c’è tutta la sostanza che conta. Il layout è infatti fra quelli più ergonomicamente corretti del mercato con una chiara disposizione dei comandi e, soprattutto, una visibilità ottimale in ogni direzione. Ovviamente le dimensioni, in questo caso, si fanno sentire in tema di visione diretta ma vengono in soccorso le quattro telecamere di serie. Di cui tre inquadrano tutta la zona attorno alla macchina e la quarta è invece collocata in prossimità dell’attrezzatura da demolizione.

Per la visione abbiamo quindi due monitor supplementari divisi a loro volta in due quadranti. Ognuno di questi fornisce l’inquadratura di una telecamera.

L’angolo di inclinazione è di 30° permettendo così di operare a grandi altezze in modo più agevole. All’interno, oltre ai manipolatori, sono presenti tutti gli ulteriori comandi relativi ai movimenti idraulici supplementari necessari per le varie configurazioni operative. Teniamo infatti conto che il Kobelco SK1300DLC-10E è dotato di uno snodo idraulico in più rispetto ai classici high-demolition excavators.

Il Kobelco SK1300DLC-10E ha dettagli pensati per il mondo delle demolizioni

KOBELCO

Il costruttore ha una lunga esperienza nel settore delle demolizioni con dettagli pensati ad hoc

Le dotazioni Kobelco pensate per la demolizione

Se la sicurezza inizia in cabina, continua sicuramente fuori. L’esperienza del costruttore nel settore delle macchine da demolizione prevede, di serie, una lunga serie di accorgimenti e dotazioni che fanno la differenza da molti punti di vista.

Per aumentare la protezione dell’operatore, oltre alle protezioni FOPS ed FGPS sulla cabina, è possibile contare anche su appositi deflettori metallici posizionati sui bracci per altezze elevate. Servono per deviare eventuali pezzi che, del tutto accidentalmente, possano cadere dall’alto mentre si demolisce. Per abbattere le polveri è presente l’impianto con getto d’acqua a due ugelli.

La comunicazione con chi è al di fuori della macchina è affidata ad un impianto di chiamata unidirezionale (quindi dall’operatore verso l’esterno) dotato di altoparlante. Consente quindi di avvisare in caso di pericoli o lanciare avvisi circostanziati per la gestione logistica dell’area di lavoro. Tutti i cilindri idraulici, infine, sono protetti da specifici carter in acciaio per evitare danni.

Il Kobelco SK1300DLC-10E ha caratteristiche uniche sul mercato

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La dotazione pensata dal costruttore prende in considerazione ogni aspetto operativo nel campo delle demolizioni

il Kobelco SK1300DLC-10E è una macchina da oltre 130 ton di peso operativo

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Molto interessante sia la modularità del braccio, sia le capacità operative

Il primo Kobelco SK1300DLC è stato acquistato da Meuva

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Meuva BV, Rotterdam

Primo cliente europeo del Kobelco SK1300DLC-10E

La scelta Kobelco della olandese Meuva BV

Meuva BV, ha sede a Rotterdam nei Paesi Bassi. E' una grande azienda che conta oggi oltre 200 dipendenti ed ha un portafoglio ordini che comprende centrali elettriche, caldaie industriali e raffinerie, nonché piccoli lavori specialistici come la rimozione dell'amianto, la bonifica dei suoli e lo smantellamento e demolizione di edifici.
Attualmente Meuva ha una flotta composta da 35 macchine fra cui anche un miniescavatore Kobelco SK30SR-6. Rivolgendosi al concessionario Kemp De Meern per l'acquisto di un mezzo da demolizione di quella dimensione ha infine optato proprio per il nuovo SK1300DLC-10E.

Nel parco macchine aziendale sono presenti già altre macchine da demolizione di altri costruttori ma la tecnologia del costruttore giapponese è stata convincente. Soprattutto in merito al fatto che si tratta di una macchina di serie e ad alte prestazioni.

Poter utilizzare gli accessori più pesanti anche a grandi altezze è stato infatti un criterio di scelta fondamentale che ha guidato la decisione d'acquisto.
Meuva è il primo acquirente europeo del Kobelco SK1300DLC

MEUVA BV ha sede a Rotterdam e impiega più di 200 persone. Si occupa di demolizioni e bonifiche

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