KOBELCO ha partecipato allo Smopyc con uno stand all’insegna delle novità. Con l’arrivo, che era in forse per il precedente Samoter, delle nuove motorizzazioni Yanmar e Isuzu sulle macchine convenzionali e short-radius fra le 18 e le 39 tonnellate di peso operativo. A rappresentare le nuove motorizzazioni il nuovo SK210 SNLC-11E che presidia la fascia più importante del mercato construction.

Un cambiamento che ha visto l’arrivo del nuovo motore Yanmar 4TN107FTT che si caratterizza per una maggiore densità di potenza rispetto alla precedente motorizzazione Hino. Ma tutto questo sempre con lo stesso motto “We Save your Fuel” (Noi risparmiamo il tuo carburante) che distingue da tempo gli escavatori del costruttore giapponese.

Il Kobelco SK210SNLC-11E era presente allo Smopyc con il nuovo motore Yanmar

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Il costruttore sta consegnando le macchine con le nuove motorizzazioni Yanmar

Kobelco SK210 SNLC-11E, sotto il vestito…cambia poco!

Nella realtà poco cambia. Se non che la nuova motorizzazione, nativa per rispettare i rigidi dettami dello Stage V, si presta per una lunga vita su queste macchine. Garantendo nei fatti quella longevità costruttiva che i clienti Kobelco apprezzano. E che associata al design sostanzialmente poco mutevole, alla proverbiale affidabilità e all’idraulica piacevole e “pastosa”, permetterà di mantenere un elevato valore nel tempo degli escavatori dal caratteristico colore azzurro. Difficile infatti, se non si è profondi conoscitori del marchio, identificare a prima vista le differenze fra le diverse serie di macchine.

Il cambiamento più importante, infatti, lo si percepisce sui nuovi short-radius di alta gamma SK230SRLC-7 ed SK270SRNLC-7. Si tratta infatti di due macchine il cui nuovo progetto è nato attorno alla motorizzazione Yanmar. L’architettura iNDr, infatti, che su questi modelli vede una savorra sagomata in fusione per convogliare i flussi di aria verso l’alto, ha fortemente influenzato le dinamiche legate al raffreddamento. Ma, in attesa che arrivino sul mercato italiano, torniamo all’SK210SNLC-11E che abbiamo visto allo Smopyc.

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Il nuovo motore Yanmar 4TN107FTT è nativo Stage V ed ha una densità di potenza e coppia superiore rispetto al precedente propulsore

Sempre quattro cilindri

L’architettura è rimasta a quattro cilindri. Kobelco ci ha ormai abituati a questo tipo di motorizzazione. Spesso l’utilizzatore italiano preferisce il motore a sei cilindri. Come sempre ci sono pro e contro. A parità di cilindrata complessiva e di condizioni, infatti, la cilindrata unitaria conferisce una coppia superiore. Ciò significa che se ho un motore a quattro cilindri con identica cilindrata rispetto ad un sei cilindri avrò già solo per la dimensione di ogni singolo cilindro una coppia superiore. Entra poi ovviamente in gioco l’elettronica e la gestione accurata di ogni singolo parametro che questa comporta a livello motoristico.

Rispetto al precedente motore Hino J05EVA-KSSA abbiamo una differenza di cilindrata. L’attuale Yanmar si attesta a 4.567 cmc contro i precedenti 5.123 cmc. Ma la densità di potenza è superiore nel nuovo propulsore arrivando a 127 kW a 2.000 giri/min contro i precedenti 124 kW allo stesso règime. Vi è stato anche un incremento della coppia massima a disposizione. Si è infatti passati da 660 Nm a 1.600 giri/min agli attuali 805 Nm a 1.500 giri/min. Valore possibile anche grazie alla presenza della doppia turbina con inerzia differenziata che permette di colmare i vuoti ai bassi règimi e fornisce un contributo costante.

Yanmar ha fornito i propulsori per gli escavatori da 18 a 30 tonnellate di peso operativo

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Il nuovo motore Yanmar 4TN107FTT adotta un modulo integrato con DOC + DPF + SCR per il trattamento dei gas di scarico

Confronto generazionale

Le ragioni di questo miglioramento sono legate ad alcuni altri fattori che esulano dalla semplice cilindrata. In primis il fatto che il propulsore Yanmar sia stato progettato in modo specifico per ottemperare allo Stage V. Non abbiamo quindi un propulsore che nel tempo si è evoluto ma un vero e proprio motore completamente nuovo. Dall’altro il fatto che tutto il basamento sia molto più rigido e quindi maggiormente indicato per sopportare sollecitazioni superiori.

A questo si legano i materiali di nuova generazione che compongono bielle, pistoni, bronzine e fasce. Senza contare i trattamenti termini interni ai cilindri. Impossibile quindi paragonare due motori di diverse generazioni. Si tratta infatti di due propulsori estremamente validi e che “escono” dagli stabilimenti di due primari costruttori mondiali. Come se volessimo paragonare due automobili di livello progettate in condizioni tecnologiche temporali differenti.

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Il motore Yanmar 4TN107FTT è nativo Stage V ed adotta quindi una lunga serie di accorgimenti che lo proiettano nei prossimi anni con una prospettiva di vita lunga e pronta ai cambiamenti

Idraulica e consumi

Da un punto di vista dei consumi non cambia nulla. Il motore è infatti importante ma con i parametri stringenti legati alle normative attuali tutti i costruttori di propulsori si sono inquadrati in “macro aree” di consumo che lasciano poco spazio alla fantasia. Con qualche punta di eccellenza in termini di efficienza ma con quest’ultimo parametro che, in realtà, è legato a fattori progettuali e costruttivi che esulano dalla volontà del motorista di turno.

Lo sanno molto bene coloro che impiegano macchine di costruttori differenti ma che impiegano la stessa motorizzazione. Cosa non affatto rara nel nostro mercato. Spesso la differenza in termini di consumo è così rilevante da suscitare stupore negli stessi utilizzatori.

Ebbene, la presenza di un incremento di coppia così importante con un conseguente abbassamento della velocità di rotazione del motore da 1.600 a 1.500 giri/min, comporta un ulteriore vantaggio per l’impostazione idraulica delle macchine Kobelco.

KOBELCO continua ad utilizzare il suo proverbiale impianto idraulico

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L’impianto idraulico non è cambiato mantenendo l’impostazione di base che lo rende efficiente in termini di resa e consumi

Il taglio delle pressioni e la rampa di avvio dei servocomandi

Da un punto di vista idraulico, infatti, non cambia nulla. Sul nuovo SK210SNLC-11E abbiamo infatti sempre 2 x 220 l/min. L’impostazione del costruttore prevede il taglio delle pressioni quasi a zero nel momento in cui non effettuo movimenti. Si tratta spesso di pochi secondi che, però, sommati nel corso della giornata fanno la differenza. Questo comporta un riavvio dei movimenti che alcuni operatori percepiscono come “lento”. Nella realtà dei fatti la macchina “recupera il tempo perso” con una maggiore efficienza nei movimenti legata anche ad un riciclo dei flussi d’olio molto efficace.

Quest’ultimo è un vero e proprio cavallo di battaglia che distingue da tempo gli escavatori Kobelco. Qualcuno avrebbe detto “Squadra che vince non si tocca”. Ed infatti rimane tutto invariato. Il cuore idraulico delle macchine punta quindi sugli stessi elementi che le hanno fatte apprezzare da operatori ed imprese.

Kobelco è un costruttore apprezzato per idraulica e consumi ridotti

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Gli escavatori del costruttore si fanno apprezzare per idraulica e consumi

La semplicità come mantra fondamentale

L’osservazione che alcuni operatori muovevano a Kobelco è stata risolta in modo molto semplice. La reattività dei joystick è stata risolta accorciandoli leggermente e variando la risposta delle rampe idrauliche di ogni singolo movimento. In questo modo l’operatore non deve cambiare la propria abitudine alla guida e, al contempo, apprezza una reattività superiore.

Ma idraulicamente nulla è variato. E così i consumi. Che il costruttore dichiara identici alla serie precedente ma che, ovviamente, solo il tempo ci potrà confermare. Oggettivamente non c’è da dubitare in quanto questa particolare scelta tecnologica. Di fatto è estremamente banale quanto risolutiva ed è confermata come estremamente efficiente dalle imprese che usano i Kobelco nei propri cantieri. Non solo nella classe construction ma anche in quella midi e nei compatti.

Kobelco ha presentato molte novità allo Smopyc

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Lo Smopyc è stata l’occasione per presentare diverse novità

Cosa ne penso

Costantino Radis

KOBELCO ARRIVA SUL MERCATO CON I NUOVI MOTORI YANMAR E ISUZU SULLE MACCHINE DA18 A QUASI 40 TONNELLATE DI PESO OPERATIVO. UN CAMBIO CHE PORTA CON SE’ MOLTI VANTAGGI.

La questione dei motori Hino, finita in una grande bolla di sapone, ha però portato Kobelco verso nuovi partner nelle motorizzazioni. A mio avviso una bella opportunità (sono un ottimista di natura) che apre non solo a sviluppi futuri ma migliora anche le prestazioni. Con buona pace di chi dice che i motori Yanmar “sono leggeri”. Affermazione tecnicamente sbagliata nei fatti.

Tanto tuonò che infine non piovve. La vicenda che ha coinvolto i motori Hino in merito ad errori formali nella certificazione Stage V ha infine trovato la sua giusta dimensione. Ossia quella del nulla.

Come era logico che fosse. Anche tenendo conto del livello tecnologico del costruttore e dei proverbiali bassi consumi di Kobelco in un mercato, quello degli escavatori, che non può sicuramente essere ritenuto il responsabile principale dell'inquinamento globale. Lasciata alle spalle questa situazione che avrebbe potuto ispirare un testo di Eugène Ionesco (o Eugen Dimitri Ionescu per i puristi), il costruttore di escavatori ha comunque deciso di cambiare fornitore rivolgendosi a Yanmar e Isuzu.

Una decisione a mio avviso corretta per diversi motivi. Il primo è che non bisogna mai dare niente per scontato. La seconda è che la concorrenza è sempre salutare per un'azienda che si colloca sul mercato. La terza è che stiamo comunque parlando di costruttori di alto calibro con tecnologie di alto livello.

Se l'arrivo dell'Isuzu 6HK1 non ha dato adito a nessuna polemica, lo Yanmar 4TN107FTT ha invece alimentato qualche malumore. Il primo è infatti un propulsore che equipaggia molte macchine della concorrenza più agguerrita e preparata. Averlo quindi come freccia al proprio arco fa evidentemente comodo.

Nel caso di Yanmar c'è invece l'abitudine di associare il costruttore alle macchine compatte. Senza invece rendersi conto della dimensione del propulsore impiegato per equipaggiare i modelli construction di Kobelco che vanno dalle 18 alle 30 tonnellate circa.

Stiamo infatti parlando di un motore della stessa classe, con una cilindrata leggermente inferiore (questione di frazioni decimali) ma con una densità di potenza e coppia nettamente superiori. Alcuni affermano che si tratti di un motore "leggero". Ma in che senso?

Da un punto di vista del peso, infatti, è superiore di 20 kg rispetto al predecessore. Parliamo infatti di 550 kg contro 530 kg del motore che ha sostituito. La superiore densità di potenza è inoltre possibile grazie ad una maggiore rigidezza del basamento.

Quindi abbiamo un motore più moderno (nasce infatti per essere nativo come Stage V), più robusto e con prestazioni superiori.

Perché lamentarsi quindi? Come spesso succede, quando si chiude una porta si apre un portone. E questa, per Kobelco, è stata sicuramente l'occasione per trovare un partner che offre maggiori opportunità. E un maggiore appeal verso gli utilizzatori finali.

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