Hitachi torna in Italia in modo organizzato. Dopo la nuova organizzazione della distribuzione nazionale che ha visto l’ingresso nello scacchiere di cinque nuovi importatori con il ridimensionamento di SCAI, il costruttore giapponese ha aperto una sede italiana a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna. Una testa di ponte fondamentale che fa da tramite fra la sede centrale europea di Amsterdam e il nostro paese.

Si tratta di un passo fondamentale per Hitachi nel momento in cui occorre coordinare sei importatori che agiscono sul territorio nazionale. Oltretutto con zone geografiche non omogenee.

Nella nuova sede operativa localizzata in Emilia Romagna operano Richard Egelie, Massimiliano Todini, Andrea Dall’Osso e Fabio Borrelli. Team di lavoro con il compito di seguire e supportare i dealer nel loro lavoro sul territorio. Sia da un punto di vista commerciale che da un punto di vista di marketing prodotto.

Il riordino della rete Hitachi in Italia

Il riordino della rete italiana ha comportato una differente organizzazione territoriale. Di fatto sono “entrati nei giochi” i subdealer che operavano con SCAI che, oggi, sono invece autonomi e dipendono direttamente dalla casa madre. Questo ha consentito di avere una presenza sul territorio maggiormente incisiva con una reattività superiore rispetto al passato. Andando anche a “coprire” importanti zone d’ombra dove il marchio giapponese era quasi scomparso. Come ad esempio la zona strategica del torinese in cui le quote di mercato sono risalite in modo evidente dopo la nuova distribuzione delle aree.

Hitachi ha dato una chiara svolta in Piemonte con la presenza di Massucco T.

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La presenza diretta di Massucco T. ha segnato una svolta netta nelle zone di competenza con la nuova filiale di Torino, costruita ex novo, come polo baricentrico del marchio giapponese.

L’organizzazione attuale prevede questa specifica distribuzione. Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna sono affidate a Massucco T.. Trentino Alto Adige, Veneto (tranne Belluno, Treviso e parte di Venezia) sono invece sotto la responsabilità di COMAC. La rimanente parte del Veneto, ossia Belluno, Treviso e l’altra parte di Venezia, sono seguite fra Franco CLO’. Sempre al nord, in Friuli Venezia Giulia, è presente Salomoni. L’Emilia Romagna è invece seguita da WR 57.

Saltando invece nel sud Italia abbiamo Calabria e Puglia che sono affidate a KMI.

Più complessa e “a macchia di leopardo” è invece la situazione nel resto d’Italia. Con Lombardia, Sicilia, Umbria, Marche, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Basilicata che sono state lasciate a SCAI.

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Samoter 2023, la presenza ufficiale

Le kermesse di Verona sarà presidiata ufficialmente con un gradito ritorno del costruttore giapponese. Una chiara volontà di “esserci” sostenuta a gran voce soprattutto dai nuovi importatori che vogliono sottolineare la presenza del marchio vicino agli altri importanti brand che animeranno Samoter.

Con il nome di Hitachi Village, lo stand del costruttore ha un nome che sintetizza pienamento lo spirito che anima la sua partecipazione. Nello spazio espositivo troveremo quindi una selezione di macchine che sono particolarmente indirizzate al mercato italiano. Ci sarà quind il nuovo midi cingolato ZX95-7, il midi gommato ZX95W-7 e il più grande ZX135-7 con triplice articolazione.

La motorizzazione dell'escavatore Hitachi ZX95W-7 è il Deutz TCD 2.9 L4

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Sul nuovo ZX95W-7 La combinazione fra impianto idraulico e motore Deutz TCD 2.9 L4 è pensata per sfruttare al massimo la coppia disponibile e abbassare i consumi.

Decisamente interessante la presenza di due macchine strategiche per il costruttore. Ossia la nuova pala gommata ZW250-7 che continua il completamento della nuova gamma del costruttore andando a sostituire la ZW250-6 nell’anello mancante fra la nuova 220-7 e la nuova 310-7 già sul mercato.

La nuova Hitachi ZW250-7 colma il vuoto fra la ZW220-7 e la ZW310-/

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La nuova ZW250-7 costituisce la congiunzione fra la ZW220-7 e la ZW310-7 presentandosi con caratteristiche interessanti.

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La transizione ecologica vista da Hitachi

La seconda macchina fondamentale per il futuro andamento del mercato è invece il midi elettrificato ZX85U-6EB in rappresentanza della gamma del costruttore giapponese.

Nella concretezza attuale del mercato, infatti, Hitachi è oggi il costruttore che ha una reale gamma elettrificata di escavatori composta da cinque modelli che spaziano da 19 a 135 quintali di peso operativo. Macchine che sono nate dalla collaborazione con KTEG grazie alla joint-venture EAC acronimo di European Application Center.

Una collaborazione sempre più stretta, quindi, fra il costruttore giapponese e il mercato europeo grazie alla forte capacità di ingegnerizzazione e sviluppo del prodotto di Kiesel, importatore tedesco delle macchine color arancio.

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Il cantiere digitale

Hitachi sarà presente nel cantiere digitale e nell’area demo di Leica Geosystems con il sistema di controllo Co-pilot 2D/3D della società del Gruppo Hexagon.

Nel dettaglio sarà presente un escavatore cingolato ZX210-7 impiegato per dimostrare il funzionamento del sistema che permette di aumentare l’efficienza operativa grazie anche ad un sensibile incremento delle prestazioni. Si tratta infatti di una soluzione che permette di operare con precisione superiore e maggiore sicurezza grazie alla riduzione dei possibili errori e ad una cantierizzazione più semplice e senza interferenze.

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ConSite e Rent2Rent

ConSite, una soluzione innovativa che monitora l’efficienza e la produttività delle macchine, sarà uno dei protagonisti dell’Hitachi Village. Invia infatti rapporti mensili e notifiche di eventuali allarmi di emergenza. Si tratta di un servizio tecnologico che fornisce informazioni in tempo reale agli utilizzatori in merito alle prestazioni delle macchine. In questo modo è possibile aumentare l’efficienza ottimizzandone impiego e manutenzione.

A livello di servizi Hitachi presenterà anche Rent2Rent. Si tratta di una nuova possibilità di noleggio che permette di operare con macchine Hitachi di qualità supportate da un servizio di assistenza completo e personalizzato.

Costantino Radis è un giornalista di riferimento nel settore delle macchine industriali

Cosa ne penso

Costantino Radis

HITACHI CONSTRUCTION MACHINERY EUROPE TORNA UFFICIALMENTE A SAMOTER. UNA PRESENZA FORTEMENTE VOLUTA SOPRATTUTTO DAI NUOVI DEALER.

Essere presenti a Samoter significa dare un chiaro segnale al mercato italiano. Non che il marchio Hitachi non sia nel “cuore” degli addetti ai lavori ma una presenza sul territorio organizzata ed efficace è oggi alla base per una diffusione del marchio che tenga conto delle effettive esigenze degli utilizzatori. La concorrenza è infatti sempre più agguerrita e organizzata. E per mantenere le quote di mercato non basta semplicemente il brand.

Massucco T. è uno dei più importanti dealer Hitachi

Una presenza effettiva sul territorio si misura in base ai segnali concreti e all’organizzazione che lavora a fianco dei clienti.

La presenza di Hitachi a Samoter 2023 è sicuramente gradita a tutti gli appassionati del marchio. La storia del costruttore sul nostro territorio è infatti legata al periodo d'oro di due decenni dove la joint-venture con Fiat sdoganò in modo definitivo le macchine giapponesi agli occhi provinciali della maggioranza degli addetti ai lavori.

Si passò infatti da "quelli che sanno solo copiare" (mai nulla di più sbagliato fu questo concetto) a "quelli che sanno costruire gli escavatori".

Ma bisogna anche dire in modo concreto e senza veli che dopo lo scioglimento della joint-venture la gestione del marchio non è stata propriamente impeccabile. Con una visione imprenditoriale che ha messo in secondo piano i subdealer relegandoli al mero ruolo di comparse occasionali. Quando in realtà erano il contatto con il territorio.

Un percorso che, infatti, non ha portato molto lontano e ha danneggiato soprattutto i clienti finali che si erano affidati al brand arancione.

La presenza sul mercato, infatti, si fa con investimenti, strutture assistenziali e con la capacità di fornire servizi dall'elevato valore aggiunto. Ossia guardando avanti con una visione di lungo termine e non con un orizzonte dove "domani" è il proprio orizzonte ravvicinato. Così, infatti, non si va da nessuna parte.

La riorganizzazione del territorio italiano da parte di Hitachi ha infine dovuto fare i conti con una realtà che era abbastanza evidente sotto gli occhi di tutti. E dove ancora oggi basta prendere l'automobile e girare un l'Italia con occhio attento per capire dove sono evidenti le lacune distributive.

Sarà che sono probabilmente un po' "deviato" dal punto di vista professionale ma mi piace buttare un occhio ai cantieri italiani. Mi sto allenando per quando sarò vecchio.

Ebbene, il colore arancio di Hitachi è tornato in molte zone dove prima era quasi assente. E soprattutto all'interno di parchi macchine aziendali in cui era sempre stato protagonista e dove, inspiegabilmente, era di fatto scomparso.

Anche le macchine migliori hanno comunque bisogno di supporto e di assistenza. Anche i clienti più affezionati, se trascurati, prima o poi se ne vanno altrove. Una lezione che serve non solo per i marchi minori, che spesso sono proprio quelli più attivi, ma anche per quelli considerati "premium". Dove i clienti, proprio per questo, pretendono, giustamente, di più.

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