Bruno Generators Group, uno dei principali player a livello internazionale nella costruzione di gruppi elettrogeni di fascia alta ha ceduto una quota del 40% a Space Capital Club.

La notizia non è di questi giorni ma risale ormai al maggio scorso. Bruno Generators Group è una di quella realtà imprenditoriali italiane forse poco conosciute ma che, in realtà, contribuiscono a dare lustro al tricolore. L’azienda di Grottaminarda, fondata dalla famiglia Bruno, si occupa infatti non solo della produzione ma anche della distribuzione e noleggio di gruppi elettrogeni e torri faro di fascia alta. E proprio per questo occorre fare qualche riflessione. Soprattutto sulla base dei numeri in gioco.

Nel 2022 il Gruppo prevede un fatturato di oltre 120 milioni di euro. Con una fondamentale quota che supera il 60% realizzato all’estero. L’Ebitda margin è pari a circa il 25%. Un’azienda in salute, quindi, che denota una gestione attenta e scrupolosa. Basata su una visione imprenditoriale che, confrontandosi con i mercati esteri, punta su un livello qualitativo molto alto.

Ma non basta. Il nostro scenario imprenditoriale nazionale è pieno di aziende di questo tipo che, nel tempo, non sono riuscite a tenere il passo richiesto da un mercato globalizzato e competitivo.

La crescita passa per scelte coraggiose

Lo abbiamo visto anche per TreviBenne. La scelta di entrare nel Gruppo Kinshofer ha infatti scatenato reazioni contrastanti fra gli addetti ai lavori. In nome di una “italianità” che poi, alla prova dei fatti, si scontra con la complessità del mercato. Senza capire che la mossa della proprietà è indirizzata alla ulteriore crescita e internazionalizzazione dell’azienda.

Ebbene, con Bruno Generators è accaduta la stessa cosa, in modo differente, con un altro soggetto, ma sempre con l’obiettivo di supportare in modo adeguato la crescita aziendale.

L’investimento di Space Capital Club è infatti finalizzato a supportare l’ulteriore sviluppo internazionale del gruppo con particolare attenzione al mercato nordamericano e australiano. Ma non solo. Anche di accompagnare l’azienda alla quotazione in Borsa nell’arco di 3/5 anni

Un percorso che consiste nell’acquisizione di una quota pari a circa il 40% del capitale sociale di Bruno Generators. Da un punto di vista concreto avviene attraverso un veicolo partecipato dai soci di Space Capital Club e finanziato in parte con debito bancario nell’ambito di una riorganizzazione dell’azionariato familiare. Quindi Renato Bruno, amministratore delegato, e il fratello Giuseppe, rimarranno azionisti di maggioranza continuando il processo di sviluppo del Gruppo. 

Bruno Generators, presenza qualificata e consolidata

Oggi Bruno Generators Group, è uno dei principali operatori a livello mondiale nel settore della power generation. Il Gruppo è focalizzato nella ingegnerizzazione e produzione di sistemi di generazione di fascia premium. Con il valore aggiunto di un’elevata personalizzazione e performance ai vertici del settore in termini di efficienza energetica, contenimento delle emissioni, insonorizzazione acustica e resistenza alle condizioni ambientali estreme.

Caratteristiche di prodotto che derivano dall’attività di ricerca e sviluppo proprietaria, sono protette da brevetti e vengono particolarmente apprezzate dal mercato rental. Un settore, quest’ultimo, in cui il Gruppo è molto attivo in primis come fornitore Oem dei principali operatori attivi nel comparto con un 25% del fatturato. E anche come servizio diretto di noleggio tramite una flotta di circa 1.000 gruppi elettrogeni in Italia.

La gamma Bruno Generators è ampia e di alta qualità

Bruno Generators

Oltre il 60% del fatturato aziendale è rivolto all’export

Una visione imprenditoriale che porta alla crescita globale

Bruno Generators è oggi attivo con 4 stabilimenti in Italia localizzati a Piacenza, Grottaminarda, Bari e Milano. Ha inoltre una presenza commerciale diretta in UK, Usa e Germania e vanta una presenza internazionale consolidata in 70 paesi. L’export, come si è detto, è infatti pari a oltre il 60% del fatturato. Con una base di clienti molto eterogenea e attiva in mercati di riferimento molto diversificatiSenza contare che ha anche recentemente acquisito Ftg Equipment Inc., il proprio distributore in Usa. Un’operazione strategica per la futura crescita sul mercato americano. 

La visione imprenditoriale mirata alla crescita ha portato un rafforzamento del Consiglio di Amministrazione della società. Renato Bruno e Giuseppe Bruno saranno affiancati da Andrea Abbati Marescotti. Si tratta del Presidente del comitato investimenti di Scc che è già stato Amministratore Delegato di Brembo dal 2011 al 2019 dopo vent’anni di carriera nel gruppo Fiat.

Ci saranno anche Edoardo Subert, Alfredo Ambrosio e Giorgio Paris (VP di Volvo Penta) insieme a Domenico De Gianni, manager di Bruno Generators.

Si tratta quindi di una compagine di tutto rispetto che ha una larga esperienza nel settore ed una visione che va decisamente al di là del consueto. Abbandonare la visione provinciale che caratterizza molte ottime aziende italiane – passo che la famiglia Bruno ha già intrapreso da tempo – è oggi quanto mai fondamentale per riuscire a rafforzarsi ulteriormente in tutto il mondo. Ed è una visione che, in Italia, si stenta ancora a capire.

La visione imprenditoriale ha portato in alto la Bruno Generators

Bruno Generators

Qualità del prodotto e visione imprenditoriale hanno portato al successo internazionale del Gruppo

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