Tragedia nel bresciano: a Carpenedolo, in via Santa Croce, nella mattinata del 12 marzo si è verificato un altro incidente sul lavoro. Le dinamiche non sono ancora chiare. Stando a quanto ricostruito, verso le 8 del mattino, un operaio 43enne di origine albanese stava infatti riparando il tetto di un’azienda del territorio, danneggiato durante una grandinata, quando è precipitato da un’altezza di circa 10 metri.

La persona è caduta rovinosamente al suolo e riportando lesioni gravi che ne hanno causato il decesso.

I soccorsi sono intervenuti immediatamente, ma per l’uomo non c’è stata alcuna possibilità: i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul posto, oltre al 118, presente il personale dell’Arma dei Carabinieri ed i tecnici del nucleo di prevenzione e sicurezza sul lavoro, al lavoro per determinare la cause dell’incidente sul lavoro.

L’ennesimo incidente sul lavoro

Si tratta quindi dell’ennesimo incidente sul lavoro che va ad aumentare i numeri negativi che già affliggono il nostro paese. L’Italia è infatti fanalino di coda fra i paesi OCSE con una spirale che sembra non avere termine.

Una dinamica negativa a cui le Istituzioni stanno cercando di porre rimedio ma che, al di fuori di proclami di convenienza, sembra non avere soluzioni. Sembra infatti che la cronaca quotidiana ci proponga ogni giorno un incidente legato ai cantieri edili con uno stillicidio continuo di decessi.

Abbiamo infatti una situazione molto grave che affligge non solo il nostro settore ma, più in generale, tutti i settori produttivi. Sicuramente il mondo delle costruzioni è quello che, per sua natura, subisce maggiormente questo continuo crescendo di incidenti. Con grandi differenze, a livello statistico, fra cantieri infrastrutturali, meno soggetti a incidenti, e quelli dove, ad esempio, si opera per il Superbonus. Segno evidente che, laddove il livello professionale è molto alto ed i controlli sono maggiori, si possono ottenere dei risultati positivi.

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