Il tema della sicurezza sul lavoro non è mai stato più attuale: i numeri spaventano. L’Inail, che da sempre si occupa di statistiche relative a questo tipo di argomento, pubblica dati molto poco incoraggianti: le denunce di infortuni sul lavoro presentate nel solo primo mese del 2024 sono state 42.166 (+6,8% rispetto al gennaio 2023), 45 mortali (+4,7%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 6.218 (+30,7%).

Se la politica discute sulla già celebre patenti a punti, i sindacati attaccano: queste le parole di Ivana Veronese, segretaria confederale Uil: “Di cosa dovremmo essere contenti, ministra del Lavoro? Le decisioni del governo sulla patente a crediti non sono assolutamente in linea con quanto avevamo chiesto e i morti, intanto, continuano ad aumentare. Il governo dovrebbe cominciare ad assumersi davvero delle responsabilità e provare ad attuare riforme efficaci che contrastino questa strage interminabile”.

A gennaio 2024 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un aumento del 4,2% in Industria e servizi (dai 30.925 casi del 2023 ai 32.215 del 2024), del 9,1% in Agricoltura (da 1.545 a 1.685) e del 17,7% nel Conto Stato (da 7.023 a 8.266).

L’analisi territoriale evidenzia una crescita delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nel Nord-Ovest (+9,9%), seguito da Nord-Est (+6,6%), Centro (+4,8%), Sud (+4,7%) e Isole (+3,1%)

Il Governo, dal canto suo, rivendica massimo impegno e serietà nel trattare questo tipo di infortuni, e puntualizza: “I dati Inail che fotografano l’andamento mensile degli infortuni e delle malattie professionali devono essere letti nel quadro più ampio delle tendenze che caratterizzano il mercato del lavoro, a partire dai trend occupazionali. Teniamo alta l’attenzione mentre proseguiamo, senza risparmiarci, nelle attività utili per migliorare l’efficacia di norme e prassi“.

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