HYUNDAI HX360. Nella prima presa di contatto gli escavatori del player fanno un salto quantico
HYUNDAI ci ha invitati, unica testata italiana, alla prova sul campo del nuovo escavatore idraulico HX360 appena presentato a Bauma. Una macchina che racchiude il massimo livello tecnologico del Gruppo in termini di qualità costruttiva, tecnologia digitale, motorizzazioni e tecnologia idraulica. Un mezzo molto piacevole che insidia i premium brand con una sostanza che fa molti passi avanti rispetto al passato.

HYUNDAI fa un vero e proprio salto quantico. Il costruttore coreano, grazie anche alla sinergia con la tecnologia Develon, si presenta infatti sul mercato con una gamma di escavatori completamente nuova. Una gamma condivisa con l’altro player coreano all’interno del Gruppo. Siamo stati invitati ad Herentals, in Belgio, per provare sul campo il nuovo HX360 che è stato tra i protagonisti dell’ultimo Bauma.
Una macchina di cui avevamo già parlato in questo articolo e che diventa un tassello strategico per la presenza sul mercato del player. Ora entriamo maggiormente nel dettaglio con dati tecnici e dotazioni tecnologiche che abbiamo avuto modo di toccare con mano e vedere con i nostri occhi.

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Con la nuova serie HX il costruttore coreano ha compiuto un importante salto in avanti
La prima cosa che salta immediatamente agli occhi, e che già era evidente a Bauma, è il salto qualitativo positivo che il costruttore ha compiuto. Insieme a questo ha anche arricchito la dotazione tecnologica compiendo, in questo caso, un salto quantico. Abbiamo infatti oggi una delle macchine più aggressive presenti sul mercato. Offre infatti non solo una sostanza di cui il Gruppo Hyundai si è sempre fatto portatore, ma anche un comfort ed una tecnologia che lo posizionano ai vertici del mercato.

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Il nuovo HX360 è stato presentato a Bauma 2025
Hyundai HX360, outsider di alto livello
Se il costruttore coreano è cresciuto ed anche in Italia ha finalmente trovato una propria linea commerciale, possiamo dire che si presenta oggi con i nuovi HX come un interessante outsider verso i marchi di alto livello. Abbiamo infatti una sostanza che è composta sia da un hardware strutturale evidente, sia da una dotazione software di primo piano. Dotazione che lo pone allo stesso livello dei “premium brand” che fanno presa nell’immaginario collettivo dell’operatore medio.

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Il nuovo HX360 è una macchina da 36 tonnellate di peso operativo destinata a produzioni importanti
Un saluto a Cummins
La motorizzazione non è più Cummins. Sotto i cofani è infatti arrivato l’apprezzato e pluripremiato Hyundai DX08. Disponibile in due versioni con turbina singola o a doppio stadio (quest’ultima versione in dotazione sul più grande HX400), è un motore da 7,5 litri che eroga all’HX360 la potenza massima di 227 kW (304 cv) a 1.800 giri/min a fronte di una coppia di 1.230 Nm a soli 1.200 giri/min. Un propulsore, quindi, che preferisce lavorare in souplesse con un carattere sornione ma efficiente. E lo abbiamo apprezzato nel corso della nostra prova.
Un cambio di passo del costruttore che valorizza la propria tecnologia anche a vantaggio della propria rete vendita. Cummins, infatti, è un ottimo costruttore di motori. Ma per contro non concede la possibilità di effettuare la manutenzione sui propri motori alla rete ufficiali dei costruttori che adottano i suoi propulsori.
Con alcuni casi in cui concessionari di altre marche di macchine movimento terra, ma che sono anche parte della rete Cummins, si presentano in cantiere dai clienti del proprio competitor. Anche la gestione dei ricambi e di eventuali problematiche risulta semplificata e più rapida nelle soluzioni.

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Il layout prevede spazi ben definiti per ogni singolo elemento funzionale

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Il motore è il DX08 da 7,5 litri e con turbina singola
Bosch-Rexroth e comandi elettroidraulici
L’impianto idraulico è l’evoluzione del VBO (Virtual Bleed Off) sviluppato con Bosch-Rexroth che il Gruppo ha introdotto per la prima volta con il Develon DX225LC-7X presentando la tecnologia dei comandi elettroidraulici FEH (Full Electric Hydraulic) e chiamandola D-Ecopower. L’evoluzione e l’affinamento ha portato oggi ad avere un’idraulica molto godibile e riposante che coniuga comfort e precisione di azionamento con tutti i vantaggi di una completa dotazione tecnologica.

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L’impianto idraulico, sviluppato con Bosch-Rexroth, dispone di comandi elettroidraulici ed è l’evoluzione del conosciuto FEH di Develon
La portata complessiva dell’impianto è molto alta per la categoria arrivando infatti a 700 l/min grazie alle due pompe a portata variabile da 350 l/min cadauna. Numeri che sono identici sia per l’HX360, sia per il fratello maggiore HX400.

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Le pompe forniscono 2 x 350 l/min e sono collocate in un vano dove sono presenti anche tutte le filtrazioni in posizione remota

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La zona di sinistra della torretta riprende un layout conosciuto con tutti gli scambiatori e la filtrazione dell’aria
Una cabina che non lascia indifferenti
Il posto guida è, come dico sempre, il primo biglietto da visita di una macchina. A prescindere infatti dalle prestazioni effettive e dalla bontà “concreta” di un prodotto, spesso gli operatori si fanno conquistano proprio con una cabina ben rifinita, comoda e accattivante. Un elemento che nella grande maggioranza dei casi fa passare in secondo piano molte mancanze di una macchina. Ebbene, anche in questo caso Hyundai ha fatto diversi passi in avanti. Il posto guida eredita infatti l’ergonomia e l’impostazione che abbiamo imparato a conoscere nelle cabine Doosan prima, Develon poi. La sinergia di Gruppo è quindi sempre più evidente e vantaggiosa per entrambi i brand.

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La cabina è completamente nuova e segna un altro significativo passo avanti

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L’accesso è comodo e agevole. A bordo il livello delle finiture punta in alto

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La cabina della macchina in prova era dotata di singolo monitor da 12″
Uno o due monitor
La versione dello Hyundai HX360 che abbiamo provato ad Herentals è quella standard con un solo monitor da 12″ che racchiude tutta l’interfaccia con la macchina. In opzione è disponibile la versione con doppio monitor, vista anche a Bauma 2025, che consente di dedicare la visualizzazione più accurata e costante di alcune funzionalità su uno dei due supporti. Pensiamo, ad esempio, a quando utilizziamo gli impianti 3D per lo scavo assistito. Tenendo conto che Hyundai ha abbandonato Trimble per correre insieme a Leica Geosystems. Il costruttore si è quindi smarcato da un player fortemente legato ad un big competitor.
Colpisce moltissimo la qualità percepita complessiva data sia dai materiali, sia da molti dettagli come la cura posta nel sedile, nei manipolatori e negli interruttori posti sulla consolle destra. E’ infatti qui che sono raggruppati in ordine logico tutti i comandi secondari. Tra questi anche elementi fondamentali come il potenziometro ed il selezionatore delle modalità operative.

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La versione con doppio monitor è opzionale e prevede la possibilità di avere maggiori dettagli di una singola applicazione tecnologica
Tecnologia digitale per diffondere una cultura realmente utile
L’introduzione della tecnologia digitale sulle macchine movimento terra è ormai un elemento ineludibile. L’integrazione con la macchina direttamente all’origine permette non solo di risparmiare tempo e denaro al momento dell’installazione di eventuali impianti 3D ma consente anche la sua diffusione. Si tratta infatti di una chiara visione culturale che gli stessi costruttori devono saper divulgare grazie ad interfacce semplici e utilizzabili da tutti.
Sicurezza prima di ogni cosa
Da questo punto di vista Hyundai ha fatto le cose per bene. Navigare nelle diverse funzionalità non è affatto difficile. La presenza di un solo monitor fissa nella parte inferiore la visione costante della telecamera a 360° che permette di capire sempre cosa succede attorno all’escavatore. E’ anche l’interfaccia dei sistemi ADS (Advanced Detection System) e SAVM (Smart Around View Monitor). Il primo sistema ferma automaticamente la macchina nel momento in cui si presenta il rischio di urtare o schiacciare un ostacolo/persona in movimento. Anche se non era presente nella zona di pericolo e vi entra per qualsiasi motivo. Il secondo, utilizzando 6 telecamere disposte sul perimetro della macchina, utilizza un algoritmo AI per identificare eventuali persone che si avvicinano avvisando l’operatore.

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La visione standard prevede di avere sempre l’inquadratura della telecamera aerea a 360°
Sollevamento sotto controllo
A prescindere poi dalle diverse funzionalità digitali come e-Fence, assistenza allo scavo 2D e 3D e sistemi semiautomatici per mantenere quote pre-impostate, abbiamo anche un’interessante gestione delle operazioni di sollevamento. Il display digitale ci permette infatti di avere un’interfaccia del tutto simile a quella di un sollevatore telescopico rotativo. Sono infatti indicati sia il peso massimo sollevabile dalla macchina che quello effettivamente sollevato. A questo si aggiungono la distanza del gancio di sollevamento dal centro ralla e dal piano di appoggio della macchina. Il display presenta anche un diagramma dove si vede l’escavatore dall’alto con le zone verdi/gialle/rosse in base alla posizione della macchina e al peso sollevato.

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Interessante la gestione del sollevamento con funzionalità del tutto simili a quelle di un sollevatore telescopico
Hyundai HX360, una vera nuova generazione
Abbiamo avuto la possibilità di utilizzare il nuovo HX360 nel campo prove di Herentals. Una location situata in un’importante scuola edile in Belgio dove il costruttore ha più volte organizzato eventi come questo. Una volta alla guida il nuovo escavatore ha messo in luce una piacevolezza e intuitività che non sempre si riscontra su mezzi con comandi elettroidraulici. Siamo infatti di fronte ad una morbidezza dei comandi che ben si sposa con i materiali con cui sono realizzati i joystick. Identica sensazione per il sedile di guida, riscaldato e raffreddato, che si colloca tra i più comodi del panorama. Eredità, anche questa, di una visione ergonomica che arriva da Develon e ha distinto in positivo questi escavatori.

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Nel corso della prova abbiamo potuto capire il DNA di questo nuovo HX360
Preciso e reattivo
Precisione operativa e buona reattività di ogni movimento fanno il paio con un display digitale dove, mentre si lavora, è sempre tutto molto chiaro. Anche per quelli come me che, soffrendo di ipermetropia, devono portare occhiali specifici sia per vedere bene da lontano, sia da vicino. Ebbene, la dimensione dei caratteri, la corretta distanza e la chiarezza della grafica risolvono appieno questo problema.
Ho impostato traslazione e rotazione secondo la regolazione più lenta per avere la massima coppia a disposizione. Nonostante tutto la velocità di rotazione è risultata decisamente buona pur avendo al contempo precisione e forza. Consiglio quindi di utilizzarla con questa impostazione perché unisce in modo efficiente produttività e capacità operativa.

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La prova si è svolta ad Herentals in una location dedicata anche al training e alla formazione degli operatori
Preciso e piacevole
Lo Hyundai HX360 è una macchina che ha come target lavori importanti di scavo e carico. Sia nei grandi cantieri, sia nelle cave. Ebbene, nel corso della nostra prova nel terreno di Herentals, sicuramente non difficile ma comunque pesante, il nuovo escavatore si è dimostrato piacevole e preciso. La possibilità di regolare i comandi permette di cucirsi addosso la macchina. Sono infatti presenti tre profili: standard, lento e personalizzato. Quest’ultimo, dopo un accurato lavoro di configurazione dei parametri, permette di avere una macchina che risponde alle singole esigenze di ogni operatore.
Ma già nell’impostazione standard bisogna dire che i tecnici Hyundai hanno eseguito un lavoro molto accurato visto che, a mio parere, abbiamo una risposta dell’HX360 che si rivela adeguata all’impiego tipico di una macchina di queste dimensioni. Sia realizzare piccole scarpate, sia mantenere un piano è infatti semplice e intuitivo. Nel corso degli spostamenti la generosità dell’impianto idraulico consente di mantenere in azione più movimenti senza problemi di vuoti o senza la necessità di dover compensare per avere manovre combinate.

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Il nuovo HX360 si è dimostrato un escavatore molto interessante

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Abbiamo lavorato con il profilo standard visto che si è dimostrato adeguato al tipo di applicazione

Cosa ne penso
Costantino Radis
La sinergia di Gruppo vede oggi Hyundai usufruire di una ricca dote tecnologica. A partire dai motori che arrivano dalla ottima scuola Doosan, fino alla tecnologia degli escavatori. Per non parlare di dozer, dumper e tecnologie di sicurezza come la Transparent Bucket.
Il nuovo HX360 prende in eredità un impianto idraulico di alto livello che arriva dal Develon DX225LC-7X. Una visione, quella del Gruppo Hyundai, che sui nuovi modelli vede una forte sinergia in termini produttivi con risultati concretamente positivi in termini di prestazioni e tecnologie native. Una visione vincente che deve solo fare i conti con la gestione di due brand così importanti.
Provare il nuovo Hyundai HX360 significa di fatto “mettere le mani” anche sui nuovi modelli a marchio Develon. Mi piace quindi parlare più correttamente di Gruppo perché ormai, brand a parte, dobbiamo iniziare a pensare a Hyundai come uno dei player meglio organizzati per arrivare nelle prime posizioni globali. Tecnologie digitali di alto livello completamente “self made”, motori dal valore indiscusso che con il marchio Hyundai si stanno facendo strada valorizzando una tecnologia che i vecchi clienti Doosan già conoscono per affidabilità, bassi consumi e durata nel tempo, visione industriale dove la produzione in house del 90% dei componenti è un valore aggiunto assoluto.
Sono infatti questi ultimi tre elementi i valori in campo che il Gruppo Hyundai offre ai propri clienti e ai propri concessionari come effettivo vantaggio competitivo per fornire macchine prestazionali ma al contempo competitive in termine di “value for money”. Una valutazione, quest’ultima, che le imprese stanno iniziando ad effettuare sempre più spesso al momento della scelta delle macchine da inserire nel proprio parco mezzi.