Le Giornate Italiane del Calcestruzzo– Italian Concrete Days non sono solo esposizione ma anche (e soprattutto) continuo miglioramento. Arrivato ormai alla quinta edizione con oltre 240 espositori e numerosi visitatori, il GIC propone per le giornate dell’Expo 2024 un palinsesto estremamente vario. Tra gli altri temi spiccano le riflessioni sulla difesa del calcestruzzo made in Italy e sulla carbon neutrality.

Calcestruzzo extra-UE

Grazie a all’avvio dei lavori infrastrutturali previsti dal Pnrr, dopo una leggera fluttuazione tra il 2022 e il 2023, il 2024 prevede un ritorno della crescita della filiera del calcestruzzo. Un settore che conta oltre 36mila addetti e circa 2.700 imprese con un fatturato che, nel 2022, ha superato i 13 miliardi di euro. La vera incognita è rappresentata però dalla possibilità che i Paesi extra-europei affacciati sul Mediterraneo, non condividendo gli standard di qualità e gli stessi obiettivi di decarbonizzazione delle aziende europee, producano le materie prime a costi notevolmente inferiori. Infatti, non dovendo sostenere gli stessi investimenti, possono arrivare a differenze di prezzo vicine al 30%.

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Infatti, secondo alcune stime, le importazioni di cemento dai Paesi extra-Ue sono triplicate negli ultimi 3 anni. E nei primi sette mesi del 2023 hanno registrato un’ulteriore impennata del 30%. Un eventuale arresto della produzione nazionale della filiera causerebbe un’immediata contrazione del Pil del 4,1%. La filiera del cementoè infatti un importante elemento di traino della nostra economia.

Su questo tema ci saranno speciali focus che approfondiranno i metodi per contrastare il pericolo delle importazioni senza controllo. Fra gli strumenti anche i disposti normativi che passano per il nuovo Codice degli Appalti e i CAM (Criteri Ambientali Minimi).

La carbon neutrality al GIC 2024

La carbon neutrality entro il 20250 sarà infatti il tema centrale del GIC 2024. Le giornate di esposizione a Piacenza saranno il palcoscenico preferenziale per conoscere e discutere le principali innovazioni tecnologiche, regolamentari e legislative del settore, che ha visto investimenti per oltre 4,2 miliardi di euro, ai quali si aggiungono extra-costi operativi quantificati in circa 1,4 miliardi annui, proprio in ottica di una transizione green.

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