Volvo CE parla ancora una volta la lingua dell’ibridazione di tecnologie. E lo fa con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 fino al 15% con la propria tecnologia ibrida idraulica. Non parliamo quindi di elettrico ma di un concetto differente. Dove l’impianto idraulico accumula l’energia che, normalmente, andrebbe dispersa in calore.

Questa volta si sale di scala rispetto all’ultimo nato nella famiglia del costruttore svedese con solide radici, per quanto riguarda gli escavatori idraulici, nella lontana Corea del Sud. Parliamo quindi del nuovo Volvo EC380E Hybrid dal peso operativo di 38 tonnellate.

Volvo ha puntato all'ibrido idraulico

VOLVO

Il nuovo EC380E Hybrid è il quarto e più grande modello della gamma ibrida del costruttore

La tecnologia di ibridazione idraulica non è nuova sotto il cielo del movimento terra. Liebherr prima e Caterpillar poi, hanno iniziato un percorso che si è interrotto quasi subito. Volvo ha invece scelto di proseguire anche alla luce di una tecnologia che fa seguito all’evoluzione del sistema Eco’Nergy della francese Manu Lorraine.

Potrebbe interessarti

L’ottimizzazione idraulica secondo Volvo

Dopo il lancio, nel 2019, del Volvo EC300E Hybrid, la gamma di escavatori ibridi del costruttore svedese si è arricchita dell’EC250E Hybrid e dell’EC350E Hybrid. Macchine con pesi operativi rispettivi di 30, 25 e 35 tonnellate. Con il nuovo arrivo EC380E Hybrid i modelli diventano quindi quattro coprendo di fatto una buona parte delle esigenze dei cantieri più diffusi. Con i due modelli più grandi che si candidano a svolgere impegnativi compiti di scavo e carico in cave e grandi opere infrastrutturali.

Il funzionamento del sistema ibrido di Volvo è, come anticipato, concettualmente semplice.

Quando si parla di tecnologia ibrida occorre prima di tutto slegarsi dal concetto di un motore endotermico e di un motore elettrico che lavorano insieme. Per “ibrido” si intende quindi il lavoro in sinergia di tecnologie di tipo differente. Ed è per questo che Volvo recupera l’energia idraulica generata dall’abbassamento del braccio. Energia che viene immagazzinata in un accumulatore idraulico che, a sua volta, la rilascia per alimentare un motore idraulico ausiliario. Quest’ultimo è parte sinergica di tutto L’impianto idraulico e contribuisce quindi al suo funzionamento.

Kangwook Kim, Global Product Manager, sottolinea come “Quando due anni fa abbiamo lanciato l’EC300E Hybrid sapevamo che saremmo stati solamente all’inizio del nostro viaggio nel segmento ibrido. La nostra tecnologia ibrida idraulica esclusiva si è dimostrata affidabile per un’ampia gamma di escavatori. Questo a prescindere dalle dimensioni. Ragion per cui continueremo ad ampliare la nostra offerta per offrire ai nostri clienti le soluzioni più efficienti, versatili ed ecologiche possibili”.

Lo schema del Volvo EC380E Hybird è concettualmente semplice

VOLVO

La tecnologia di ibridazione idraulica sfrutta il recupero, tramite un accumulatore, dell’energia legata al sollevamento del braccio

Sfruttare i movimenti “energivori”

La dinamica di funzionamento di un escavatore idraulico è tutto sommato semplice e intuitiva. Il movimento di sollevamento richiede infatti, nei suoi momenti di picco, circa il 70% delle risorse della macchina in termini di potenza. Una quantità molto elevata che poi va inevitabilmente persa nel momento in cui abbasso il braccio. Recuperare questa risorsa energetica permette di avere un bilancio decisamente più favorevole.

Essendo un sistema completamente idraulico, l’operatore non risente nessuna differenza. Cosa che invece è più evidente quando si impiega una macchina con tecnologia ibrida diesel-elettrico.

Volvo punta in modo specifico a sottolineare come la differenza sostanziale tra il proprio concetto di ibrido e la diretta concorrenza risieda nello sfruttare il movimento di sollevamento e abbassamento del braccio. Nel caso del sistema ibrido-elettrico di Komatsu l’energia viene invece recuperata dal movimento di rotazione. Dove quest’ultima è azionata proprio da un motore elettrico che ha anche la funzione strategica di generatore di corrente.

Volvo ha allargato la sua gamma di ibridi con il nuovo EC380E Hybrid

VOLVO

Il costruttore svedese ha scelto di recuperare l’energia idraulica del sollevamento

L’ottimizzazione dei flussi e i dati del Volvo EC380E Hybrid

La tecnologia impiegata dal costruttore svedese opera ottimizzando il flusso idraulico. Si tratta quindi di una soluzione che prevede alcuni componenti aggiuntivi fra cui, primo fra tutti, l’accumulatore idraulico. Di fatto non prevede solo alcuni componenti aggiuntivi e non stravolge, di fatto, il concetto di base del Volvo EC380E da cui deriva. Ragion per cui l’operatore non ha particolari accorgimenti da adottare per un impiego produttivo ed efficiente.

La cabina di guida dell'EC380E Hybird è identica a quella del modello convenzionale

VOLVO

L’operatore non percepisce nessuna differenza di risposta con il nuovo EC380E Hybrid rispetto al modello convenzionale

Per contro si tratta comunque sempre di una macchina completamente idraulica rinunciando, nei fatti, alla durata nel tempo e alle prestazioni “esplosive” che alcuni elementi elettrici, come ad esempio la rotazione, conferiscono ad un escavatore idraulico.

Per contro l’idraulica di lavoro ottimizzata, che prevede il ricircolo dei flussi fra braccio, avambraccio e benna, è ulteriormente enfatizzata nei suoi effetti positivi.

La scelta di Volvo non ha comportato particolari cambiamenti per l'operatore

VOLVO

Nella sostanza la macchina mantiene le stesse caratteristiche del modello standard da cui deriva

Volvo EC380E HYBRID – dati tecnici principali

Peso operativo37.800 – 43.000 kg
Potenza lorda @ 1.700 giri/min230 kW (313 cv)
Capacità benna0,83-2,53 m3
Portata sollevamento allineato al carro – alt. 1,5 m / dist. 6,0 m15.940 kg
Sbraccio massimo di scavo10,54 m
Profondità massima di scavo6,78 m
Forza di strappo standard198 kN (20,19 tonnellate)
Forza di strappo boost215 kN (21,93 tonnellate)
Forza di scavo196 kN (19,98 tonnellate)
Larghezza complessiva versione N (Narrow = stretto)2.990 mm
Raggio di rotazione posteriore3.600 mm

Il Volvo EC380E Hibrid è derivato strettamente dal modello convenzionale

VOLVO

La presenza dell’accumulatore idraulico sulla torretta è l’unica differenza evidente rispetto all’EC380E convenzionale

La struttura dell'EC380E Hibrid è identica al modello standard

VOLVO

Il costruttore ha puntato all’ibridazione idraulica come alternativa a quella elettrica

In primo piano

Articoli correlati