MERLO è stato il primo costruttore ad intuire in modo così marcato le grandi potenzialità applicative dei sollevatori telescopici. Ha infatti aperto a queste macchine, in tempi assolutamente non sospetti, il mercato dell’agricoltura trascinando con sé anche i suoi maggiori competitor. Ma i campi applicativi in cui l’azienda di Cuneo ha saputo fare da apripista sono molteplici. In primis quello dell’ecologia, dei rifiuti, delle biomasse e della logistica degli impianti industriali.

Settori dove, grazie a macchine pensate in modo specifico e ad un catalogo di attrezzature che oggi trova pochissimi riscontri sul mercato, i telescopici verdi si sono fatti apprezzare per la loro polivalenza e la capacità di saper affrontare impieghi duri e impegnativi. Come solo le attività industriali sanno esserlo.

Merlo ha una gamma di sollevatori telescopici molto vasta

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I telescopici del costruttore si prestano alla logistica dei rifiuti

Macchine pensate per lavorare

La gamma Merlo è ovviamente articolata per fasce di portata e dimensioni ma c’è un denominatore comune che unisce trasversalmente tutti i modelli. Un filo logico che consiste nella completezza degli allestimenti specifici, nella capacità operativa e nella semplicità di utilizzo derivante da impianti idraulici di valore. Nella sostanza, utilizzare un telescopico di piccole dimensioni oppure una grande macchina non costituisce nessuna differenza salvo, ovviamente, nelle dimensioni e nelle portate.

Questo permette agli utilizzatori di trovare la macchina più adatta per la propria specifica applicazione. Sia in base agli spazi di manovra a disposizione, sia in base ai compiti specifici da affidare ad ogni singola macchina. L’altro fondamentale valore aggiunto, per chi opera con flotte composte da macchine di diversa dimensione, è l’assoluta uniformità del posto guida che, anche sui modelli più piccoli, ha dimensioni, layout e dotazioni identici ai modelli superiori. Un plus che permette agli operatori di passare senza problemi da una macchina all’altra senza alcuna necessità di apprendimento se non l’abitudine alle differenti dimensioni delle singole macchine.

Merlo ha una gamma molto diversificata di telescopici

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I modelli medi sono apprezzati per compattezza e capacità di movimentazione

La concezione Merlo che va oltre la cabina

Il posto guida dei sollevatori telescopici Merlo va ben oltre la semplice cabina di guida. L’impostazione
di base che il costruttore ha sempre e fortemente sviluppato coinvolge infatti tutto il sistema macchina.
La cabina di guida è solo la punta dell’iceberg di macchine con plus di valore. A partire dall’idraulica Load Sensing Flow Sharing, la trasmissione idrostatica a circuito chiuso, le motorizzazioni esuberanti, i bracci con le tubazioni interne e la struttura estremamente compatta.

Una concezione che si è affinata nel tempo e che contribuisce in modo sostanziale a quella piacevolezza di impiego che ha sempre distinto i telescopici Merlo. A poco servirebbe infatti una cabina dal design accattivante e dall’ergonomia ben studiata se poi la struttura ingombrante della macchina ponesse forti
limiti alla visibilità.

Così come un impianto idraulico raffinato, abbinato ad una trasmissione Power-Shift, avrebbe dei limiti applicativi da non sottovalutare quando si opera in contesti delicati dove precisione e fluidità fanno la differenza. Proprio come negli impianti di lavorazione e riciclo dei rifiuti di ogni tipo. Luoghi dove spazi stretti, ritmi produttivi elevati e disagi di ogni tipo mettono in primo piano il comfort e la semplicità di utilizzo dei telescopici dal caratteristico colore verde.

La cabina dei Merlo è oggi una delle più curate ergonomicamente

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La cabina del costruttore di Cuneo è oggi una delle più moderne ed ergonomiche

La cabina sospesa CS

La possibilità di avere la cabina sospesa idraulicamente rappresenta un ulteriore vantaggio competitivo di non poco conto rispetto ai competitor. In abbinamento al braccio sospeso consente infatti di ridurre in modo drastico le vibrazioni trasmesse all’operatore e di aumentare il ritmo produttivo. Si riducono quindi a zero le perdite di carico dalla benna ed è possibile operare a velocità superiori senza ripercussioni su operatore e macchina.

Storicamente la Cabina Sospesa dei sollevatori telescopici Merlo è nata proprio con la gamma CS e con le cabine delle precedenti generazioni. Si trattava dei modelli P55.9 e P75.9 dedicati in modo apposito alla movimentazione pesante negli impianti a biomasse e nel trattamento di rifiuti. Macchine che hanno dato inizio alla gamma Alta Capacità.

I Merlo CS hanno aperto la strada alla Cabina Sospesa

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La Cabina Sospesa nasce con i modelli CS

Il TF65.9 è un telescopico pensato per biomasse, rifiuti e movimentazione industriale pesante

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L’evoluzione della gamma Alta Capacità ha riguardato tutta la struttura della macchina

La gamma Alta Capacità

Merlo ha anche pensato alle aziende che hanno necessità produttive importanti con la gamma Alta Capacità. Stiamo parlando dei modelli che partono dal TF45.11 e arrivano fino al P120.10. Mezzi che si basano su un’impostazione modulare che prevede anche un cinematismo ad alta forza di strappo sul TF65.9.

Si tratta infatti di un mezzo pensato appositamente per competere con le pale gommate in impianti, movimentazione biomasse, rifiuti e legname. Ma con i vantaggi di una manovrabilità superiore, di una elevata capacità operativa associata ad altezze di scarico fino a 9 metri. Numeri prestazionali che richiederebbero pale con dimensioni e costi di gestione non lontanamente paragonabili a quelle di un sollevatore telescopico.

Nel caso del TF65.9 si parla infatti di una macchina da 11.250 kg di peso operativo a fronte di una portata massima di 6.500 kg che diventano 4.500 kg alla massima altezza di 9 metri. La presenza della trasmissione a variazione continua CVTronic consente inoltre di avere sempre la massima coppia di spinta senza interruzione di continuità. Oltre ad una guida fluida che agevola l’operatore nelle classiche operazioni di load & carry tipiche delle applicazioni nella movimentazione di rifiuti e biomasse.

Merlo punta alla movimentazione pesante con i suoi mezzi Alta Capacità

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Il TF65.9 Alta Capacità è una macchina pensata per la movimentazione pesante

TECNOINDUSTRIE, la logistica dei rifiuti secondo Merlo

Fra le divisioni aziendali del Gruppo Merlo la TECNOINDUSTRIE si occupa di allestimenti per la raccolta
ed il trasporto dei rifiuti con veicoli industriali. Un’attività che Merlo ha integrato nel Gruppo nel 1996 e che oggi è fra i protagonisti del settore con una gamma composta da sei linee di compattatori per veicoli piccoli, medi e pesanti. Un logico complemento alla gamma di sollevatori telescopici.

L’evoluzione della gamma TECNOINDUSTRIE ha seguito in modo parallelo sia quella del quadro normativo legato alla raccolta differenziata e al riuso, sia il cambiamento dei mezzi di trasporto con l’ingresso nel mondo della raccolta rifuti dei veicoli elettrici e di quelli estremamente compatti. Il costruttore ha posto inoltre particolare attenzione ai veicoli satellite che conferiscono in un grande mezzo “madre” che si occupa poi del trasporto agli impianti di trattamento e valorizzazione. La gamma Zenit, in particolare, ha messo in campo soluzioni ottimizzate da questo punto di vista ponendo grande attenzione sia alla tenuta dei liquidi di percolazione, sia alle modalità di compattazione e scarico.

Tecnoindustrie è uno dei marchi del mercato dei compattatori per rifiuti

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La gamma Zenit punta sui veicoli madre/satellite

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