Magni RTH 6.46, il motore Volvo Penta piace a New York

Magni è un costruttore che ha immediatamente creduto nei mercati più difficili ed esigenti. Come quello del nord America e, in particolare, della costa orientale. Infatti molti dei quasi 20.000 edifici costruiti ogni anno a New York City si trovano in strade strette o congestionate. Per questo motivo gli appaltatori si sforzano di ridurre al minimo i disagi che portano al quartiere impiegando tutta le soluzioni tecnologiche a loro disposizione. A volte non è nemmeno possibile installare le gru a torre a servizio del cantiere. Ed è per questo che il costruttore italiano ha puntato a questo mercato con macchine compatte, dalle elevate prestazioni. Dotate oltretutto di motorizzazioni dai consumi contenuti e dal basso impatto ambientale.

Come nel caso del sollevatore telescopico rotativo Magni RTH 6.46 dotato di motorizzazione Volvo Penta D5. Una macchina in grado di rappresentare una seria alternativa alle gru per le imprese di costruzioni nord americane.

Mick Duffy, responsabile delle operazioni sul campo di Structure Tech, azienda incaricata di costruire una struttura di 40 piani sulla 47a strada, spiega che “Lo spazio è prezioso e la velocità è essenziale. Gettiamo un solaio in calcestruzzo ogni tre giorni. Si tratta di una velocità incredibile rispetto ad altre città ma questa è New York. Tutto qui si basa sul tempo e il denaro”.

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Magni impiega su molti modelli i motori Volvo Penta. Le due aziende sono legate da valori comuni dove ricerca tecnologica, efficienza e risparmio energetico sono un ponte verso il futuro.

Gru o sollevatore telescopico Magni?

Infatti, a differenza di una gru, il sollevatore telescopico rotativo Magni RTH 6.46 può essere allestito in pochi minuti e spostato facilmente. Si tratta di una macchina ad alte prestazioni che combina perfettamente mobilità e manovrabilità. Grazie alla sua compattezza nonostante il suo attuale status di sollevatore telescopico più alto al mondo. Infatti solleva un massimo di 6 t e, all’altezza di 46 metri, arriva a portare 2,5 t. Da questa altezza in poi i carichi sono distributi con una gru a ragno.

Il sollevatore telescopico della Magni è impiegato per sollevare di tutto. Si passa quindi dai fogli di compensato fino alla pompa per il calcestruzzo. Per arrivare a riportare in basso i rifiuti di cantiere. Si stima che il nuovo RTH 6.46 effettuerà circa 3.000 sollevamenti nei 13 mesi di costruzione. Compreso lo spostamento di un totale di 900 t di acciaio. Un impiego intensivo per nulla insolito per i sollevatori telescopici Magni. Motivazione per cui, quando si è trattato di scegliere un motore in grado di alimentare in modo affidabile l’RTH 6.46, i progettisti hanno subito pensato di impiegare un Volvo Penta.

Un motore perfettamente integrato

Magni ha quindi lavorato a stretto contatto con il costruttore di motori per sviluppare una soluzione che rispondesse alle necessità della macchina. Ossia il raggiungimento di un buon equilibrio tra dimensioni e potenza. Il motore Volvo Penta D5 fornisce infatti una coppia massima di 910 Nm a soli 1.410 giri/min e la mantiene fino alla sua potenza nominale di 160 kW (218 CV) a 2.300 giri/min. Si tratta di un motore a 4 cilindri in linea da 5,1 litri che si è subito distinto come possibile primo candidato.

Matteo Mambelli, di Volvo Penta Italia, specifica che “I sollevatori telescopici sono veicoli piuttosto piccoli. Sulla base di questo, il rapporto di potenza specifico che il motore D5 di Volvo Penta è in grado di fornire consente a Magni di raggiungere i suoi obiettivi prestazionali nonostante l’ingombro ridotto della macchina”.

MAGNI

I sollevatori rotativi del costruttore impiegano i motori Volvo Penta

Il Volvo Penta D5 ha dimensioni molto compatte grazie alla ridotta richiesta di capacità di raffreddamento. Un elemento qualificante pienamente mantenuto grazie al lavoro congiunto dei due costruttori. In questo modo è stato possibile mantenere inalterato il layout del vano motore dell’RTH 6.46 soddisfacendo i requisiti del mercato USA.

Il motore è stato collocato in modo inclinato dimostrando, nel lungo periodo di prova, di continuare a lavorare senza nessun problema. Questo ha garantito prestazioni e affidabilità ottimali.