Hitachi è diventato un marchio conosciuto e apprezzato nel vecchio continente soprattutto grazie alla joint-venture di fine anni ’80 con Fiat. Se da un lato il costruttore giapponese ha una storia iniziata nel lontano 1910, a quando possiamo far risalire la tecnologia attuale degli escavatori arancioni?

Ebbene, l’arrivo nel mercato del movimento terra è del secondo dopoguerra. Dobbiamo infatti fare un salto nel 1949 per vedere il modello U05 come primo escavatore a corde che, nel 1950, evolve immediatamente nel nuovo U06. Un’evoluzione che, nel 1962, vide l’arrivo dell’U23 con motorizzazione completamente elettrica. Segno di una visione tecnologica che, fin dalle origini, ha chiaramente inquadrato la visione del costruttore.

Solo due anni prima, ossia nel 1960, Hitachi si presentò anche con un modello di dozer siglato T09. Macchina che presentava già soluzioni innovative come, ad esempio, la lama angledozer ad azionamento completamente idraulico. Una macchina che, però, rimase unica nella storia del marchio in questa specifica tipologia.

Bisogna fare un salto in avanti nel 1965 per vedere l’arrivo dell’UH03, il primo escavatore idraulico del costruttore dal caratteristico colore arancio.

L'escavatore idraulico Hitachi UH03 è stato il capostipite delle macchine color arancio

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Il primo escavatore idraulico del costruttore è stato l’UH03 uscito sul mercato nel 1965. Qui era già in versione deportée.

Il padre dei Fiat-Hitachi

Facciamo però un deciso salto in avanti a cavallo fra gli anni ’80 e gli anni ’90. E’ infatti in questo periodo che l’Europa scopre realmente il potenziale delle macchine Hitachi. In alcuni paesi del nord del Vecchio Continente questi escavatori giapponesi erano già presenti e apprezzati. Ma la loro incredibile reputazione fu costruita in vent’anni di impensabile dominio del mercato legato proprio alla joint-venture italo-nipponica.

Alla base di questo successo ci fu la Serie EX che, in Giappone, era presente dal 1986 e che nasceva proprio dalla base tecnologica della serie immediatamente precedente. Stiamo infatti parlando della gamma UH-07-3 di cui l’UH081, come modello della fascia di peso da 20 tonnellate, era di fatto la macchina di punta.

Prima di tutto, giusto per chiarire la nomenclatura delle macchine Hitachi, la sigla numerica indicava la capacità della benna standard seguita dal numero di serie. Ad esempio proprio l’UH081 aveva una benna da 0,80 mc e apparteneva alla Serie 1 di quello specifico modello. Sempre per fare un esempio, il più grande e conosciuto UH20 aveva la benna standard da 2,0 mc e apparteneva alla Serie 0 di quel modello. E così via.

Hitachi ha scritto pagine importanti di storia con il suo UH081

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L’UH081 è uno dei modelli di riferimento del costruttore che ha dato origine all’attuale tecnologia delle macchine arancioni.

L’esuberanza idraulica di Hitachi

Costruito fra il 1978 e il 1986, l’UH081 faceva chiaramente capire la strada che Hitachi aveva intrapreso con i suoi escavatori idraulici. La motorizzazione rientrava pienamente nella filosofia di upsizing del periodo. Era infatti dotato di un motore a sei cilindri aspirato HINO EL100 da 7,86 litri che erogava 81 kW (110 cv) a soli 1.750 giri/min. Grande cilindrata, quindi, elevata coppia e basso règime di rotazione. Un’impostazione che fra i costruttori è poi tornata in auge, per fortuna, in questi ultimi anni. Abbandonata per un lungo lasso di tempo a favore di propulsori piccoli e altamente sfruttati. Un modo di vedere che ha ampiamente dimostrato i suoi limiti e di cui parleremo in altre occasioni.

Il motore HINO EL100 equipaggiava l'UH081

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L’UH081 era motorizzato con l’HINO EL100. Motore a sei cilindri in linea aspirato da 7,86 litri che erogava 81 kW (110 cv) a 1.750 giri/min.

L’impianto idraulico era composto da due pompe a portata variabile da 220 litri cadauna. In totale l’operatore aveva quindi a disposizione ben 440 l/min. Numeri assolutamente comparabili con le macchine attuali della stessa classe di peso. La pressione di esercizio si attestava a 250 bar. L’impianto era stato sviluppato in collaborazione con Kayaba, costruttore oggi conosciuto soprattutto per la sua elevatissima tecnologia nella costruzione di cilindri idraulici.

Un’esuberanza idraulica che il costruttore ha sempre ribadito nel tempo fino ad arrivare, con la attuale Serie 7, ad avere il sistema Trias. Un impianto con tre pompe utilizzato nelle classi da 20 a 35 tonnellate che si attestano oggi ai vertici del mercato per portate idrauliche.

L'impianto idraulico dell'UH081 forniva 440 l/min ed era sviluppato con Kayaba

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L’impianto idraulico, sviluppato insieme a Kayaba, 440 l/min ancora attuali oggi in questa classe di peso.

UH081, prestazioni nel tempo

Come abbiamo detto, l’UH081 è stato il vero antesignano degli EX arrivati sul mercato nel 1986. Macchine che, da noi, sono arrivate come la prima serie degli FH. L’impostazione del carro, dei bracci e del layout complessivo ha chiaramente guidato i progettisti giapponesi verso soluzioni che, ancora oggi, sono alla base non solo delle macchine Hitachi ma, in generale, di tutti gli escavatori di nuova generazione.

L’elemento fondamentale era la ricerca della massima affidabiltà e durevolezza nel tempo. Tanto che, anche se la cosa non è assolutamente un unicum nel settore, oggi vi sono ancora diverse aziende che impiegano gli UH081 nei loro cantieri.

Hitachi ha puntato sulla longevità e sull'affidabilità delle proprie macchine

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L’UH081 della Pirkan Kaivin Oy lavora insieme ai modelli più recenti dopo un’accurata revisione effettuata nel 2013.

Fra cui la finlandese Pirkan Kaivin Oy che, proprio grazie alle prestazioni dimostrate in campo dall’UH081, ha poi deciso di affidarsi sempre e soltanto agli escavatori Hitachi. Con l’esemplare che ha fatto scuola completamente restaurato insieme al dealer Rotator. Gli attuali proprietari Eero Ylijoki e Torsti Ylijoki ricordano ancora con grande piacere la validità di queste macchine, la loro precisione e la loro grande resistenza ai climi rigidi. Con il passaggio alla successiva Serie EX che aveva segnato un grande passo avanti in termini di comfort operativo.

Hitachi ha aperto le porte alla nuova tecnologia con il suo UH081

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Non è affatto inusuale vedere ancora degli UH081 attivi insieme a macchine attuali grazie ad un impianto idraulico esuberante.

La struttura dell’Hitachi UH081

La struttura di base del nostro “protagonista” aveva introdotto chiari elementi già attuali. Soprattutto per quanto riguarda la torretta ed il braccio. La struttura ed i disegni degli elementi fondamentali di snodo sono quelli che caratterizzano ancora oggi le macchine del costruttore. Aprendo però una visione che ha differenziato completamente questa scuola rispetto a quelle europee. Donando leggerezza ed elasticità dove, prima, vi erano soprattutto forme tozze ed estremamente massicce.

Hitachi ha imposto un nuovo modo di concepire i bracci degli escavatori idraulici

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La geometria e le soluzioni impiegate per i bracci hanno aperto nuove prospettive di leggerezza e robustezza.

Il carro presentava ancora una struttura convenzionale con longheroni e traverse a 90° ma dove si iniziava a intravedere, soprattutto a livello di posizionamento dei rulli, si sarebbe poi definitivamente capito con i nuovi EX sul mercato dalla fine del 1986.

L'escavatore Hitachi UH081 ha presentato al mercato soluzioni strutturali nuove che hanno fatto scuola

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La struttura della torretta dell’UH081 ha introdotto soluzioni strutturali impiegate ancora oggi.

L’impianto idraulico presentava il distributore subito dietro la cabina con l’azionamento delle aste tramite servocomandi idraulici. Una differenza fondamentale degli UH-07-3 rispetto ai modelli immediatamente precedenti. Il radiatore era posizionato sul lato destro della torretta, in posizione completamente opposta a quella attuale. Anche le prime serie degli FH, derivanti come detto dagli EX, avevano questa impostazione. Poi completamente cambiata a partire dalle serie successive.

Hitachi ha portato una rivoluzione negli escavatori idraulici con l'UH081

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Il layout dell’UH081 ha posto le basi per la prima serie dei successivi EX. In seguito è stato completamente ribaltato.

Hitachi aveva proposto un layout che poi cambiò nel tempo

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La posizione del radiatore era sul lato destro della torretta con l’idraulica posizionata tutta a sinistra. Uno schema che poi cambierà con la seconda serie degli EX.

Il posto guida

Se i costruttori giapponesi, in generale, si sono sempre distinti per la loro impostazione ergonomica molto particolare, l’Hitachi UH081 chiariva immediatamente la propria origine anche ad un occhio inesperto. La cabina di guida presentava infatti linee molto squadrate ma, per l’epoca, era abbastanza la norma. Internamente c’erano la presenza di elementi ergonomicamente molto interessanti “mescolati” ad altri che, invece, potevano lasciare perplessi. Ma non dimentichiamo che eravamo in anni in cui ogni costruttore prendeva strade proprie.

Hitachi aveva un posto guida che poi cambiò nel tempo

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La cabina di guida aveva interessanti spunti ergonomici mischiati con reminiscenze orientali.

Il pavimento era quindi parzialmente inclinato con i pedali di comandi dei cingoli. Una soluzione molto valida per diminuire la fatica dell’operatore che, in Europa, Poclain aveva magistralmente interpretato già da qualche tempo. Al contempo, però, l’accesso un po’ scomodo dalla porta rettangolare collocata in corrispondenza del sedile inficiava quasi completamente quella soluzione a causa del poco spazio per appoggiare i piedi. I due manipolatori per i movimenti erano posizionati in avanti ed avevano un andamento curvo in direzione dell’operatore. Chi ha utilizzato o conosce gli Hydromac sa bene di cosa si parla.

L'ergonomia dell'UH081 era tipicamente orientale

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Il posto guida dell’UH081 presentava i due manipolatori posizionati in avanti del tutto simili a quelli che impiegava Hydromac su molte sue macchine.

Ergonomia made in Japan

La leva di sicurezza per l’esclusione dei comandi era collocata sulla sinistra in avanti e richiedeva un movimento specifico per il suo movimento. Sulla destra era presente la consolle dove erano collocati la leva per la regolazione dei giri motore, la strumentazione analogica, la messa in moto e gli interruttori secondari delle luci di lavoro. Era presente l’autoradio, il posacenere e un comodo schermo parasole direzionabile sia anteriormente che lateralmente. Sul tetto era presente la botola per favore la visione verso l’alto. Tutti elementi che, perfezionati, abbiamo imparato a riconoscere sui successivi FH.

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La consolle laterale presentava i controlli analogici e tutti i comandi secondari. Interessante la presenza dell’autoradio.

Hitachi curava in modo puntuale la visibilità a 360°

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La visibilità a 360° era uno dei punti di forza dell’UH081.

Hitachi presentava una cabina con specifici accorgimenti che agevolavano il lavoro in cantiere

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La botola apribile sul tetto permetteva di vedere meglio verso l’alto. Fu una delle caratteristiche che fecero apprezzare i primi Fiat-Hitachi.

L’inizio della Storia attuale di Hitachi

L’UH081 è l’antesignano che ha dato inizio alla Serie EX proponendo soluzioni tecnologiche che hanno poi trovato ampia implementazione, grazie anche alle prime regolazioni elettroniche, sulle macchine successive.

L'escavatore Hitachi UH081 fu un vero pioniere nell'idraulica ad alte prestazioni

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L’UH081 ha aperto la strada agli EX, da noi conosciuti come FH, imponendo un nuovo modo di concepire l’escavatore idraulico.

Il merito di questa macchina, in particolare, è stato quello di sdoganare il marchio giapponese in una realtà europea in cui si pensava che i costruttori del Sol Levante sapessero solo copiare. In realtà, se andiamo ad esaminare nel dettaglio proprio il primo esemplare nato nella fabbrica madre di Tsuchiura, ossia l’UH03 ed il successivo UH06 possiamo notare diverse cose.

Quello che salta agli occhi, rispetto alle macchine proposte negli stessi anni dai costruttori italiani è l’impostazione assolutamente moderna di bracci, carri, torrette e cabine. Se infatti le macchine Hitachi sembrano uscite da una mente pensante dei nostri giorni, i costruttori italiani erano evidentemente fermi a soluzioni decisamente più arretrate. Segno di una visione “italocentrica” che, mi spiace dirlo, non ha portato nel tempo i frutti sperati. Causando anche la chiusura di aziende legate ad una visione miope dove lo sviluppo tecnologico e l’impiego dell’elettronica erano viste come un tabù e non come un’opportunità.

L'escavatore Hitachi UH06 fu un precursore dei tempi

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Nel 1968 il costruttore proponeva il suo UH06. Un escavatore che, se paragonato ai modelli italiani dello stesso periodo, era avanti di qualche decennio.

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