Bobcat è il marchio che ha chiaramente inquadrato, distinto, sviluppato, diffuso e fatto crescere gli skid-steer loader. Il modello M440, nato nel 1962 sulla base dello sviluppo della precedente M200 a tre ruote, può considerarsi di fatto la prima minipala gommata così come noi la concepiamo ancora oggi. Quattro ruote ravvicinate, azionamento a catene e direzione di sterzo, con eventuale controrotazione, possibile grazie allo “slittamento” delle ruote le une rispetto alle altre. Da qui il nome skid-steer-loader.

La Bobcat M200 fu il primo modello costruito dai fratelli Keller

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La M200 diede origine al concetto di macchine agili ma le tre ruote dimostrarono subito i primi limiti operativi.

Abbiamo già parlato della appassionante storia di Cyril e Louis Keller e del loro ingresso nella National Inventors Hall of Fame. Potete trovare la loro appassionante storia in questo articolo. Da cui emerge come, per risolvere un problema in modo efficiente, sia nata una soluzione meccanizzata eccezionale. Lo stesso spirito che, ancora oggi, distingue il marchio della Lince e che ha portato la rapida evoluzione tecnologica dalla M200 alla M440. Ossia da una macchina con tre ruote ad un mezzo dotato di una struttura che, nel concetto originario, è ancora oggi invariato.

I fratelli Keller inventarono la M200

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Joe Keller, ancora vivo e in salute, è il nipote di Cyril e Louis Keller, inventori della M200. Qui è ritratto a Dobris in occasione dei Demo Days 2023.

La M200 fu sostituita 4 anni dopo dalla M400

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La M200 si caratterizzava per le tre ruote, organi di movimento completamente a vista e un accesso funambolico al posto guida.

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Bobcat M440, il primo vero skid-steer loader

La storia della tecnologia è fatta di soluzioni, invenzioni, miglioramenti e anche di tantissimi fallimenti. Ma solo “provando et riprovando”, come sottolineava già Galileo Galilei, è possibile arrivare verso la migliore soluzione possibile. Ed infatti la M440, a soli quattro anni di distanza dalla nascita della M200, fu una vera rivoluzione.

Questo perché riusciva ad associare, alla maneggevolezza e polivalenza della capostipite, la robustezza di una struttura che faceva capire come le applicazioni agricole fossero solo il primo passo di un lungo cammino. Strada che ha poi visto le macchine della Lince aumentare efficienza e produttività in diversi contesti operativi molto diversi fra loro.

Con la M440 comparve il nome Bobcat per la prima volta

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La M440 segnò la svolta per Melroe e l’arrivo della Lince nel logo aziendale.

Il nome Bobcat fu scelto dall'agenzia pubblicitaria Gould, Brown e Bickett

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Colori, nome e simbolo furono scelti dall’agenzia pubblicitaria Gould, Brown e Bickett.

I problemi fanno crescere

La M440 non è stata solo “la macchina della svolta” ma ha anche introdotto per la prima volta il marchio con la Lince. Il cammino verso questo modello fu pieno di insidie e problemi. Dopo la M200 nata nel 1958 si iniziò a studiare la M400 nel 1960. L’obiettivo era di avere una macchina compatta con quattro ruote motrici invece delle sole due della versione iniziale a tre ruote. Questo per aumentare le prestazioni e poter quindi ambire ad operare in mercati paralleli come, ad esempio, quello dei fertilizzanti.

Ma la strada non fu affatto semplice. Le quattro ruote motrici entusiasmavano gli addetti ai lavori ma gli ostacoli non si fecero attendere. Catene intasate e bloccate, frizioni e cuscinetti corrosi dall’aggressione sia dei fertilizzanti, sia degli acidi contenuti nel guano e negli escrementi degli animali.

L'impostazione della M440 prevedeva una struttura pensata per il mondo industriale

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La struttura della M440 era improntata alla massima protezione degli organi meccanici e al lavoro nel settore industriale.

Tanto che la Melroe, che aveva acquistato il brevetto delle macchine dai fratelli Keller, pensò addirittura di interrompere la produzione delle macchine dopo aver immesso sul mercato circa 200 esemplari di M400.

Ma fu proprio l’ascolto dei clienti a dare la svolta di cui c’era bisogno. Infatti tutti coloro che avevano avuto problemi volevano comunque utilizzare le macchine e avevano bisogno di assistenza. E diedero preziosi consigli su come migliorare le macchine.

La prima volta della Lince

Si decide quindi di dare inizio al progetto della nuova M440. Una vera e propria svolta in cui si abbandonano i colori giallo e rosso, arriva il colore bianco e la Lince (Bobcat in inglese) fa la sua prima comparsa nel logo.

Ci volle un anno di ricerca e sviluppo ma il nuovo caricatore M440 era quasi pronto. Gli ingegneri decisero di aprire la parte anteriore per facilitare l’entrata e l’uscita. Tutto il sistema di movimentazione fu chiuso e protetto dagli agenti esterni. I bracci non erano più pensati per le applicazioni agricole ma per il mercato industriale pesante. La macchina prese le sembianze che, ancora oggi, hanno i caricatori compatti.

L'evoluzione della Bobcat è evidente nella differenza fra la M200 e la M440

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L’evoluzione fra la M200 e la M440 segnò un passo avanti di grande valore.

Bobcat ha segnato una forte evoluzione di prodotto con la M440

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L’impostazione della M440 prevedeva per la prima volta l’accesso anteriore, un gruppo caricatore completamente differente e pensato per impieghi gravosi

Arriva il nome Bobcat

Per quanto riguarda il marchio si pensò che “Caricatore semovente Melroe” non fosse molto accattivante. Ai fratelli Melroe piacevano i nomi degli animali ed inoltre era proprio necessario un nuovo colore per distinguersi dagli altri costruttori già presenti sul mercato.

Per trovare una soluzione efficace si affidarono all’agenzia pubblicitaria Gould, Brown e Bickett. Nella sua sede di Twin Cities, Lynn Bickett suggerì il colore bianco sapendo che quelle macchine avrebbero lavorato in ambienti polverosi. Quel colore era infatti meno soggetto allo sporco e spiccava rispetto a tutti i concorrenti.

Bobcat ha lanciato il marchio della Lince con la M440

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Il marchio della Lince è arrivato per la prima volta con la M440 insieme al colore bianco.

Il colore rosso, tipico del marchio Melroe, sarebbe stato la nota visibile che avrebbe dato carattere a tutta la macchina. Decisero poi di chiamarlo “Bobcat” perché è un animale conosciuto come duro, forte, veloce e agile. E da lì la Storia ebbe inizio.

Bobcat impiegò per la M440 un motore Onan

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La motorizzazione era un Onan bicilindrico da 15,5 cv.

Bobcat impostò i comandi con pedali e leve fino all'arrivo di quelli ISO

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L’impostazione del posto guida non cambiò concettualmente per molti decenni fino all’arrivo dei comandi ISO.

La M440 aveva comandi impostati in modo regolare

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Sulla destra dell’operatore era presente il contaore e il pressostato dell’olio.

Bobcat prevedeva tutti gli studenti

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Sulla sinistra dell’operatore era presente l’amperometro e il dispositivo di avviamento.

Questione di equilibrio: il rapporto 70/30 e lo “skid steer”

Con la Bobcat M440 fu subito chiaro il concetto fondamentale di equilibrio dinamico. Gli ingegneri progettisti misero a punto il “rapporto 70/30”. Cosa significa?

Significa che alla base delle minipale americane ci fu una lezione di fisica chiave sulla distribuzione del peso. I progettisti sperimentarono infatti la posizione degli assi e la corretta distanza tra loro. Il caricatore si comportò meglio quando, a benna piena, il 70 percento del peso era sull’asse anteriore e il 30 percento su quello posteriore. Quando la benna era vuota era invece vero il contrario.

Sulla base di questo principio si riuscì a far eseguire alla pala caricatrice la sua classica svolta “skid-steer”, ossia la “ruota che slitta”. Quella classica manovra, che tutti conosciamo, in cui l’asse più leggero slitta attorno all’asse più pesante permettendo alla macchina di ruotare entro la propria lunghezza.

La M440 è stato il primo verso skid-loader di Bobcat

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La M440 fu il primo vero skid-steer loader con la distribuzione del peso 70/30.

Dalla M440 alla M444

La M440 aveva un problema di lubrificazione delle frizioni di sterzo. Fu risolto deviando il flusso di ritorno dell’impianto idraulico lubrificandole a pressione. La motorizzazione era un Onan bicilindrico da 15,5 cv. La capacità nominale operativa era di 454 kg per un peso operativo di 1.095 kg. La richiesta di maggior potenza da parte dei clienti portò al successivo sviluppo della M500 ed M600.

La prima aveva un motore Kohler (un nome che ritorna!) a gas da 24 cv mentre la seconda montava un Wisconsin a 4 cilindri da 25 cv raffreddato ad aria. Il peso operativo aumentò quindi a 1.379 kg mantenendo però la stessa capacità nominale. Da allora sappiamo tutti come è andata a finire.

Decisamente interessante, e lo vediamo anche dal listino prezzi riportato qui sotto, la presenza di un modello con motore elettrico.

Lo scorso anno, solo nello stabilimento di Dobris in Repubblica Ceca, sono uscite 29.000 macchine compatte Bobcat. Una Lince che non sente il peso dell’età.

Bobcat prevedeva anche un modello elettrico

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Il listino prezzi del modello M444 che arrivò dopo la M440. Interessante anche la versione con motore elettrico.

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