BKT è sempre più un grande player di riferimento nel settore degli pneumatici. Con una presenza consolidata sul mercato agri con una fortissima crescita in quello del construction. Dove il marchio si presenta con prodotti di alto valore aggiunto.

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Nello stabilimento di Bhuj parte oggi un vero e proprio “attacco” al mercato. Una visione che guarda al futuro in modo positivo proprio perché da questo sito produttivo, inaugurato nel 2015, la multinazionale indiana disegna i prossimi anni. Visione che si basa su una solidità economica e infrastrutturale unica nel comparto mondiale degli pneumatici Off-Highway.

Infatti il piano di crescita è importante e ben disegnato. Questo proprio grazie al rafforzamento di Bhuj. Lo stabilimento punta infatti ad una produzione annua di 600.000 tonnellate di pneumatici e prevede il raggiungimento in tre anni dei 2 miliardi di dollari di fatturato.

BKT ha investito in modo pesante nel rinnovamento di Bhuj

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Lo stabilimento di Bhuj è oggi una delle unità produttive più avanzate del settore.

Bhuj 2012-2023. Una storia in crescita

Quando il primo pneumatico è uscito dalla linea di produzione di Bhuj nel 2012, lo stabilimento si trovava su un’area di 123 ettari. Un investimento, illo tempore, di 500 milioni di dollari. Prima di iniziare i lavori, il paesaggio desertico era completamente arido. Non c’erano quindi né acqua né elettricità. BKT ha investito una grande quantità di risorse per posare molti chilometri di tubi d’acqua potabile e linee elettriche. La crescita è stata quindi esponenziale: 126 ettari nel 2016, 131 nel 2019, 137 nel 2021, 258 nel 2022. Entro la fine del 2023 la previsione è di raggiungere una superficie totale di 323 ettari, di cui 283 già acquisiti.

Uno spazio maggiore per installare nuovi macchinari, accogliere più aree di test, aumentare i volumi produttivi. Con tutto ciò che ne consegue. Una crescita che non si ferma e che si pone come base per affrontare l’aumento della domanda. Le attività di BKT sono infatti aumentate del 49% rispetto al periodo pre-pandemia. Si tratta di un picco che testimonia quanto la multinazionale indiana sia sempre pronta per nuove opportunità e sfide.

La produzione dello stabilimento è quindi passata, concretamente, dalle 92 tonnellate di produzione al giorno del 2015 alle 436 tonnellate al giorno del 2022. Il miglior risultato nella storia del sito di Bhuj.

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Si tratta della misura 875/65 R 29 L-5, che è già disponibile sul mercato. Il nuovo battistrada con profondità aggiuntiva è stato pensato per offrire protezione contro tagli e forature e una maggiore durata per le pale gommate che lavorano in applicazioni aggressive

BKT, sinonimo di efficienza e sicurezza

Bhuj vede oggi linee produttive più efficienti e con caratteristiche produttive superiori. Si riduce quindi la quantità di prodotto scartato aumentando di conseguenza la sostenibilità del processo produttivo. I costi di produzione, inoltre, si riducono arrivando a processi più affidabili. Con la positiva conseguenza di avere una sensibile riduzione dei rischi sul lavoro per tutti gli occupati.

I prossimi tre anni sono quindi decisamente chiari per la proprietà. Con un progetto che è concretamente entrato nel vivo della sua massima potenzialità. Si tratta, nei fatti, del proseguimento di un percorso costruito con lungimiranza e concretezza. E che si basa a sua volta sull’ascolto attento delle esigenze del mercato.

BKT ha investito moltissimo in persone e ambiente

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Gli investimenti in termini di competenze e persone sono fondamentali per il costruttore indiano.

La produzione del Carbon Black

Fra le scelte strategiche di BKT vi è anche l’importante investimento in un proprio impianto di Carbon Black. Si tratta di un impianto entrato in funzione nel 2017. In quell’anno sono stati raggiunti le prime 65mila tonnellate/anno di Hard grade carbon black. Si tratta del tipo di nerofumo utilizzato specificamente nel battistrada degli pneumatici.  Nell’anno successivo, la produzione è aumentata da 65mila a 110mila tonnellate e ha visto l’aggiunta di produzione di Soft grade carbon black. Quest’ultimo si usa nella mescola della carcassa per migliorarne la resistenza e la durata generando meno calore.

Nel 2021 la produzione totale dei due tipi di nerofumo ha raggiunto le 138mila tonnellate/anno mentre l’anno scorso è salita a 165mila e seicento tonnellate all’anno.

L’obiettivo per il 2023 è di 198mila e seicento tonnellate. Da un punto di vista produttivo BKT prevede di aggiungere un terzo tipo di nerofumo. Si tratta dello Specialty carbon black” che ha proprietà uniche rispetto a quello utilizzato nelle mescole di gomma. Si parla quindi di elevata resistenza alla colorazione, l’elevata purezza, il basso livello di ceneri e il bassissimo livello di IPA. Tutte qualità che permettono un impiego in applicazioni specifiche come vernici, plastica e inchiostri.

BKT si produce in house il Carbon Black

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Lo stabilimento di Bhuj comprende anche la produzione interna di Carbon Black.

La visione della “famiglia BKT”

L’ampliamento dell’impianto comporta un aumento della capacità produttiva migliorando anche la logistica delle operazioni. Upgrade che permette l’introduzione di nuova forza lavoro specializzata e maggiore flessibilità nei flussi di produzione e stoccaggio.

I dipendenti di BKT hanno avuto un miglioramento delle condizioni di sicurezza. Si tratta di un aspetto a cui l’azienda tiene molto. Infatti la comunità che opera all’interno del sito di Bhuj è molto grande. A fine dicembre 2022, infatti, vi lavorano 4.776 persone.

BKT dedica molti investimenti per il benessere della comunità lavorativa. Sono stati amplianti gli spazi che ospitano le famiglie dei lavoratori dipendenti. Attualmente vi risiedono quasi 1.000 persone. Un altro aspetto sostanziale è la cura della loro salute e dell’istruzione dei bambini. Si tratta di una vera “fabbrica sociale” a tutto tondo. Una visione che attualmente rappresenta un modello virtuoso tra i primi al mondo nel comparto manufatturiero.

BKT investe in scolarizzazione dei figli di dipendenti

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Il costruttore investe moltissimo nel benessere dei dipendenti e per alzare il livello di scolarizzazione dei loro figli.

Benessere e risorse

BKT punta al benessere per le persone e per l’ambiente come condizione fondamentale che rientra nelle strategie delle imprese che si definiscono responsabili. Lo stabilimento di Bhuj va in questa direzione. Nel 2013 era stata costruita una centrale elettrica interna per avere una fonte energetica affidabile e controllata. Oggi la produzione di energia è affidata sia ai pannelli solari che all’impianto di cogenerazione. Quest’ultimo è stato ampliato nel 2022 dalla potenza di 20 MW a quella di 40 MW. Così come la potenza generata dalle rinnovabili è in ulteriore aumento.

BKT ha inoltre messo in atto dal 2019 il principio “Zero Liquid Discharge. Significa che nessun rifiuto liquido viene rilasciato all’esterno dello stabilimento. Tutta l’acqua utilizzata è trattata, purificata e riutilizzata. L’obiettivo del principio ZLD è infatti quello di conservare le risorse idriche, ridurre l’impatto ambientale dello scarico delle acque reflue e migliorare efficienza e sostenibilità dell’impianto.

Le linee produttive di Bhuj sono fra le più avanzate del settore

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Le linee produttive sono oggi fra le più avanzate del settore.

La produzione di Carbon Black per BKT

BKT ha anche introdotto un nuovo approccio alla produzione di carbon black, rendendo l’intero processo più sostenibile.

Il trasporto prevede ora i silos mobili al posto dei bulk bag. Si tratta quindi di un risparmio sostanziale sugli imballaggi con circa 100mila bulk bag in meno nei prossimi anni. Inoltre l’intero sistema di trasporto riduce l’uso e il consumo di energia garantendo la massima qualità.

Infatti BKT controlla il peso e l’energia necessaria per ogni trasferimento con l’obiettivo futuro di ridurre i consumi energetici fino al 70%. Un obiettivo che comporta il risparmio di oltre due milioni di chilogrammi di emissioni di CO2 all’anno.

L’impianto di carbon black utilizza inoltre del gas che ora confluisce in un impianto di cogenerazione. Quest’ultimo ne riutilizza 75mila metri cubi all’anno con un risparmio di 215mila tonnellate di carbone all’anno.

BKT ha investito molto in cura delle persone dell'ambiente

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Il benessere dei propri dipendenti è fondamentale per il costruttore indiano.

Ricerca & sviluppo, la “mente pensante” di BKT

La divisione Ricerca & Sviluppo è la mente pensante che ha fatto crescere il sito di Bhuj fino ad oggi. Innovazione e crescita allargano costantemente i confini affrontando di volta in volta nuove sfide. Un hub istituito nel 2017 per garantire all’azienda una crescita globale di rilievo. La divisione è guidata da un team specializzato di ricercatori e analisti. Si caratterizza oggi come uno dei centri di ricerca tra i più importanti ed aggiornati al mondo nel comparto degli pneumatici.

Fra gli strumenti operativi della divisione vi è il “Test Track” inaugurato anch’esso nel 2017. Prevede sei piste diverse comprese anche quelle per i test di prestazione in condizioni di asciutto e bagnato. Vi sono poi una pista in asfalto e una pista inclinata in cemento.

Questo centro permette un’ampia varietà di prove permettendo la misurazione di molte caratteristiche importanti come trazione, maneggevolezza, comfort e compattazione del suolo.

Il dipartimento Ricerca & Sviluppo di Bhuj è fondamentale per l'azienda

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Il costruttore si distingue per le misure messe in atto per le persone e per l’ambiente.

Il futuro di BKT

Rajiv Poddar, Joint Managing Director di BKT, ha sottolineato che “Mi hanno chiesto se tutto questo era davvero necessario. Ossia così tanto in così poco tempo. Gli obiettivi che ci siamo posti quando abbiamo deciso di aprire il sito di Bhuj erano proporzionali alla solidità finanziaria di allora. Ma soprattutto relativi ad una visione tanto grande quanto concreta.

Abbiamo analizzato il mercato per anticiparlo con passione e lungimiranza. Si tratta di un processo che abbiamo fatto in tutti questi anni. La crescita è stata sempre al passo della domanda. Ci abbiamo messo coraggio e creatività ma mai senza che obiettivi e investimenti che non avessero basi solide.

La domanda globale di pneumatici è in crescita e non vediamo segni di rallentamento nei prossimi 5 anni. Si tratta di una richiesta la cui ascesa è iniziata durante la pandemia del 2020. Ancora oggi è al di sopra dei livelli pre-Covid. Sarà difficile? Sarà una sfida? La nostra visione è serena e, per questo, anche molto concreta. Il viaggio che abbiamo intrapreso a Bhuj nel 2012 non è mai stato per tornare indietro ma sempre per scoprire il futuro”.

La crescita nel settore costruzioni è fondamentale

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La gamma di pneumatici per il settore costruzioni è un asset aziendale in piena crescita.

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