Dei tre operai feriti a Firenze, uno solo ha deciso di parlare. L’uomo ritiene di essere vivo per miracolo e, nonostante le cure in ospedale, è tutt’ora sotto shock. Presenta ferite di varia entità, oltre ad alcune costole fratturate. Il 51enne, che è un operaio assunto da una ditta di Padova che si doveva occupare della pavimentazione del cantiere, dichiara di non ricordare bene quanto accaduto quella mattina, solo di aver chiesto conferma prima di colare il cemento sullo scheletro metallico della struttura. Una richiesta accolta ed autorizzata, ma non si sa ancora da chi. Poi, il boato e la caduta per circa 15 metri.

I Vigili del Fuoco, intanto, sono riusciti a individuare il quinto corpo, che fino ad ora era dato per disperso, del 56enne di origine marocchina coinvolto nell’incidente sul lavoro del 16 febbraio. E’ tuttavia ricoperto da uno strato di cemento molto spesso, e le operazioni di recupero potrebbero richiedere del tempo.

Di Firenze parla anche la politica

Il consiglio dei ministri ha in programma la discussione, durante la seduta della prossima settimana, di nuove norme per la sicurezza sul lavoro. Si tratta, in particolare, di dare un freno alla pratica dei subappalti, che è tuttora una questione cruciale all’interno delle indagini per determinare le cause del crollo, di revisionare le normative sul lavoro in nero, contratto e successiva formazione degli operai, e soprattutto di dare un’ulteriore spinta ai controlli, rendendoli sempre più stringenti ed intransigenti.

Proteste e scioperi

Cgil e Uil hanno proclamato scioperi in tutta Italia, con un presidio, in particolare, nel cantiere della città toscana. La denuncia è di aver tolto fondi agli ispettorati sul lavoro e aver sregolato gli appalti sui diversi cantieri. Focus su cui i sindacati premono sono anzitutto l’introduzione della “patente a punti” per le aziende, a cui non solo verrebbero sottratti punti per ogni sanzione presa, ma sarebbero escluse dagli appalti pubblici una volta esauriti del tutto, e soprattutto la mancanza di controlli sulla sicurezza nelle aree di lavoro.

I dati sono preoccupanti: nel 2022 oltre il 67% delle aziende controllate presentava irregolarità nei rapporti di lavoro. A fronte di 82.183 ispezioni totali, Inps e Inail segnalano 59.023 irregolarità per un’incidenza del 72% e un totale di 314.069 lavoratori irregolari.

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