UNACEA. Mercato in leggera crescita nel 2025. Guida lo stradale e segue il movimento terra
UNACEA ha diffuso i dati di mercato per il primo semestre 2025 da cui emerge una leggera crescita complessiva, pari al 3% rispetto allo stesso periodo del 2024, trainata dalle macchine stradali a cui segue il movimento terra.

UNACEA ha diffuso i dati di mercato per il primo semestre del 2025. Senza girare troppo attorno alle considerazioni, che faremo dopo, i dati sono assolutamente incoraggianti e vedono una leggera crescita. Infatti nei primi sei mesi del 2025 sono state immesse sul mercato italiano 9.946 macchine per costruzioni. I dati ci fotografano quindi un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Stradali che guidano e movimento terra al traino dai numeri UNACEA
Nel dettaglio, le macchine movimento terra vendute sono state 9.471 (+2%) e 475 le macchine stradali (+10%). I dati, elaborati a partire dai risultati di vendita di produttori e importatori di macchine movimento terra e stradali, sono stati presentati durante la conferenza stampa online organizzata da Unacea e sponsorizzata da Ecomondo. Ossia l’evento fieristico per la transizione ecologica ed i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa. La fiera si svolgerà a Rimini dal 4 al 7 novembre 2025. Proprio qui UNACEA sarà presente con un proprio stand istituzionale insieme ad Assodimi/Assonolo. Quest’ultima rappresenta i distributori e noleggiatori di beni strumentali.
Le riflessioni di CGT
Gianluca Calì, Direttore Marketing di CGT, ha sottolineato “I numeri del secondo trimestre 2025 sono diversi da quelli attesi. Questo perché, a fronte di una flessione prevista, l’effetto combinato degli incentivi Industria 4.0 e Zes ha inciso fortemente sul mercato. Infatti lo scorso anno, l’incertezza sulla Transizione 5.0 aveva frenato gli acquisti. Quest’anno invece la chiarezza sulle tempistiche dell’Industria 4.0 ha spinto i clienti ad anticipare gli ordini. Questo è avvenuto soprattutto per macchine di medio grandi dimensioni. Il cambiamento di approccio ha quindi portato ad un’accelerazione nei primi mesi del 2025. Anche se, comunque, al momento il mercato resta piatto. Il prosieguo dell’anno dipenderà dalla disponibilità residua dei fondi e dello stato del parco macchine già rinnovato”.
Le stradali secondo Wirtgen
Mario Michele Spinelli, amministratore delegato di Wirtgen Italia fotografa una situazione delle stradali leggermente diversa “Nei primi mesi dell’anno l’incertezza ha rallentato il mercato. Ma in seguito è scattata una corsa agli acquisti per sfruttare gli incentivi. Dopo cinque anni di crescita ed una saturazione fisiologica, il 2025 avrebbe dovuto essere in calo per il segmento delle stradali. Ma in effetti il timore di perdere i benefici dell’Industria 4.0 ha spinto molti clienti ad anticipare gli ordini. Nonostante si preveda una contrazione futura legata alla fine degli incentivi, l’andamento ciclico e lo spostamento dei fondi pubblici verso altre emergenze infrastrutturali rendono difficile fare previsioni per il resto dell’anno”.
La visione di UNACEA
Michele Vitulano, presidente di UNACEA, ha invece una visione più ampia “A livello internazionale ci preoccupa il -19% della bilancia commerciale. Questo è infatti un segnale di una maggiore performance dei prodotti importati rispetto a quelli nazionali. In effetti il mercato italiano, pur influenzato dagli incentivi statali, rimane tra i più importanti in Europa per volume e parco macchine. Il Governo dovrà però affrontare temi cruciali come il dissesto idrogeologico e l’emergenza infrastrutturale. Questo sarà fondamentale per stimolare nuovi investimenti. Ed infatti sono ottimista sulle prospettive future”.
Una visione internazionale
Secondo l’ultimo Report Commercio Estero UNACEA-CER, gli scambi internazionali di settore risultano in calo. Infatti tra gennaio e aprile 2025 le esportazioni di macchine per costruzioni italiane hanno raggiunto il valore di 1 miliardo di euro. Ossia una diminuzione del 10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Le importazioni si sono invece attestate a poco più di 600 milioni di euro.
Abbiamo quindi un lieve calo del 3%. Però, nonostante una flessione del 19% rispetto al 2024, il saldo della bilancia commerciale resta in attivo con un avanzo di 360 milioni di euro.

Cosa ne penso
Costantino Radis
Un mercato che rimane su numeri fisiologicamente alti e segna un andamento positivo. Ma il vero problema è che aumentano i commensali al tavolo.
Lo avevo già scritto in diversi articoli. Il mercato avrebbe tenuto assestandosi su volumi sostenibili e comunque fisiologicamente alti. Se infatti il trend per il secondo semestre sarà confermato arriveremo a fine 2025 con 19.892 macchine. Forse, visti anche i diversi grandi appalti in vista, si arriverà a sfondare quota 20.000. Tenendo conto che la storicità del nostro mercato ha sempre vissuto su numeri fisiologici intorno alle 15.000 unità, abbiamo di che gioire.
Stiamo quindi parlando di uno scenario positivo che vede la conferma di quanto fatto nel 2024. Il mercato italiano è infatti tra quelli più frizzanti a livello internazionale anche grazie al profondo rinnovamento strutturale spinto dal PNRR. Un orizzonte che però si prospetta sereno ancora per diverso tempo grazie alle grandi opere già in fase attuativa e a quelle in procinto di partire.
Si tratta quindi di una palcoscenico ideale per le macchine da costruzione. Talmente ideale che ingolosisce anche chi, fino ad ora, ha chiaramente snobbato l’Italia a favore di mercati ritenuti più ricchi. Gli attori si sono quindi moltiplicati ma il banchetto offre però sempre le stesse pietanze in termini quantitativi. La lotta si gioca quindi sul filo delle percentuali più che sui numeri assoluti. E quindi sui fatturati.
Chi è bravo punterà quindi sui servizi cercando di aumentare la marginalità. Ma sappiamo molto bene che l’Italia è un paese dove il prezzo, sia che si vada al ristorante con la famiglia, sia che si tratti di acquistare un bene strumentale, è un argomento dal grande fascino. Sarà quindi interessante vedere i prossimi che arriveranno cercando di afferrare qualcosa al buffet del mercato italiano.