MANITOU, con la presentazione della sua gamma elettrificata Oxygen, punta in modo inequivocabile a fornire soluzioni consapevoli in termini di emissioni locali. Una scelta che ha portato sul mercato macchine molto interessanti. Tra queste i sollevatori telescopici MT625e ed MRT2660e Vision+. Due mezzi con alimentazione a batteria dove il modello rotativo, all’occorrenza, può essere allestito con un range extender che lo rende un “pratico ibrido”.

Due macchine che sono entrate in un importante cantiere di SECAP Spa situato nel cuore aulico di Torino. Stiamo infatti parlando di Palazzo Cisterna, ex sede del Consiglio Provinciale del capoluogo subalpino ed oggi sede della Città Metropolitana. Si tratta dunque di un cantiere localizzato in una zona storica centrale che si distingue per una pedonalizzazione molto estesa ed un forte controllo degli accessi. Due elementi che concorrono alla volontà, da parte di SECAP Spa, di lavorare con macchine elettrificate. Una scelta qualificante che l’azienda, conosciuta e apprezzata per la sua elevatissima professionalità, ha perseguito con l’aiuto di Longhin Srl, concessionario Manitou con sede a Villanova d’Asti. Una struttura che distribuisce il marchio francese da oltre 50 anni e che oggi copre il Piemonte per le province di Torino, Cuneo e Asti, la Liguria, per le province di Savona e Ventimiglia, ed infine tutta la Valle d’Aosta.

SECAP utilizza il Manitou MRT2660e Vision+ nel cantiere torinese di Palazzo Cisterna

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In primo piano il cantiere di Palazzo Cisterna a cura della SECAP

Palazzo Cisterna è un gioiello costruito nel 1675

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Il cantiere dove operano i due mezzi elettrificati si trova in un contesto storico unico

L’elettrificazione Manitou nel centro storico della prima capitale d’Italia

Il cantiere di Palazzo Cisterna richiede una serie di opere con cadenza e logistica differenziate. In questa prima fase dei lavori l’arrivo del Manitou MRT2660e Vision+ è fondamentale. Consente infatti di operare all’interno del cantiere ottimizzando la movimentazione dei materiali operando con falcone e verricello. In questo modo la macchina svolge la classica funzione di gru posizionandosi in modo da servire tutte le zone del cantiere che necessitano di assistenza al sollevamento.

Lavorando in modalità completamente elettrificata non solo non emette gas di scarico ma abbassa in modo significativo le emissioni sonore. Rende quindi tutto il cantiere più confortevole. Il complesso di Palazzo Cisterna è infatti interessato dai lavori in una parte significativa ma non completa. Per la durata del cantiere ci saranno quindi alcune attività amministrative che hanno sede in un’altra ala del complesso storico. Dovranno dunque convivere con i lavori e la scelta di SECAP di utilizzare i sollevatori telescopici elettrificati va esattamente in questa direzione.

Il più piccolo MT625e si occupa invece della rapida logistica a terra dei materiali. Si tratta infatti di una macchina snella, agile e maneggevole che, però, è in grado di movimentare carichi fino a 25 quintali ed operare fino a 6 metri di altezza. E’ di fatto un mezzo multiruolo che si occupa anche di scaricare rapidamente i mezzi che trasportano il materiale in cantiere. Inoltre lo sposta dove serve per poi essere sollevato dal più grande MRT2660e nelle zone di lavoro in quota.

Il cantiere di Palazzo Cisterna vede in azione il Manitou MRT2660e Vision+

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L’MRT2660e Vision+ lavora ad emissioni locali zero nel cantiere di Palazzo Cisterna

MANITOU è presente sul mercato con il suo elettrificato MRT2660e Vision+

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Il rotativo elettrificato lavora in cantiere con la funzione di gru allestito con falcone e verricello

In due telescopici elettrificati di Manitou sono forniti da Longhin

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Il cortile interno ha spazi molto ridotti dove l’MRT2660e Vision+ opera supportato dal più piccolo MT625e

L’intuizione di Longhin. Investire sui mezzi elettrificati francesi

La Longhin Srl è concessionario Manitou da oltre mezzo secolo. La struttura, gestita dal fondatore Elio Longhin insieme a suo figlio Mario, ingegnere e specializzato in problematiche legate al sollevamento e alla sicurezza, ha deciso di investire nell’elettrificazione del brand francese.

“Abbiamo creduto in questi prodotti” ci spiega Mario Longhin “perchè crediamo fortemente nell’uso dei mezzi da sollevamento elettrificati della Manitou sia nei contesti agricoli, con il piccolo MT625e, sia nei cantieri urbani con forti limitazioni con il più grande MRT2660e Vision+. Abbiamo quindi deciso di investire per inserire nel parco nolo della Longhin Rental questi mezzi e devo dire che è stata un’intuizione corretta. SECAP Spa è la prima realtà che ha deciso di utilizzare queste macchine per i propri cantieri. E non poteva essere altrimenti. Si tratta di una delle migliori imprese di Torino con una storia di oltre un secolo. Una realtà che ha una reputazione eccellente e che conduce cantieri altamente prestigiosi con un livello qualitativo altissimo e non comune”.

SECAP sta restaurando Palazzo Cisterna

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Palazzo Cisterna si trova in un contesto aulico dall’elevato valore architettonico

Gli fa eco il padre Elio “La gamma Oxygen ci permette di affrontare la transizione verso forme di azionamento meno impattanti in modo fluido e concreto. In agricoltura abbiamo avuto moltissime richieste del compatto MT625e e devo dire che l’interesse di SECAP per questa macchina mi ha colpito. Pensavo che un’impresa di costruzioni fosse maggiormente indirizzata sostanzialmente verso i telescopici rotativi. Ed invece, viste le macchine, ha richiesto espressamente di poterle utilizzare entrambe con una formula di noleggio che copra quanto meno la durata del cantiere. L’MRT2660e Vision+ è stato inoltre subito opzionato per operare in questo importante cantiere. Si tratta di un fiore all’occhiello sia per SECAP che per noi. Il nostro obiettivo è far capire il valore di questa macchina da un punto di vista operativo”.

Il Manitou MT625e opera nella logistica del cantiere di SECAP

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L’MT625e è un agile tuttofare che cura in silenzio la logistica dei materiali

Le due macchine sono fornite da Longhin a SECAP

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I due telescopici elettrificati operano nel cantiere in modo sinergico

MRT2660e Vision+ ed MT625e. Quando l’elettrificazione è concretamente utilizzabile

L’elettrificazione delle macchine da cantiere pone ovviamente dei quesiti di diverso tipo. Dalla convenienza complessiva dell’acquisto o noleggio dei mezzi, fino all’effettiva e concreta possibilità di operare in qualsiasi contesto operativo. Ebbene, Manitou ha bilanciato in modo ideale la sua gamma Oxygen operando in modo intelligente.

Ce lo ha spiegato Mario Longhin “Siamo infatti di fronte ad un’offerta articolata e non ideologica che va incontro alle effettive esigenze di imprese ed aziende di vario tipo. Il rotativo MRT2660e Vision+ è alimentato con batterie al litio ricaricabili da rete ma, al contempo, può essere dotato di un range extender. Si tratta di un piccolo gruppo elettrogeno che consente alla macchina non solo di ricaricare le batterie in situazioni limite dove non esistono infrastrutture, ma anche di ricaricarle nei trasferimenti su strada. Il consumo del piccolo motore endotermico e le sue emissioni sono infatti nettamente inferiori rispetto alla versione convenzionale dell’MRT2660 Vision+. Si tratta di fatto di un’architettura ibrida molto snella che non pone limiti alla macchina”.

La cabina del Manitou MRT2660e Vision+ offre un comfort superiore

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La cabina dell’MRT2660e Vision+ mantiene i punti di forza dei telescopici rotativi del costruttore

Il “piccolo” elettificato

“Il più piccolo MT625e ha invece un’autonomia molto interessante” prosegue “perché siamo di fronte ad una macchina piccola ma performante dove le batterie occupano una gran parte della struttura conferendo peso, stabilità ed una lunga durata operativa. Questo ne consente un impiego nei cantieri e nelle aziende agricole con la possibilità di essere messo in ricarica ogni volta che la macchina non lavora. Proprio grazie alle batterie al litio. Le aziende agricole che si auto producono energia elettrica ne hanno ben comprese le potenzialità in sostituzione dello stesso modello endotermico”.

Manitou presidia il mercato delle emissioni zero con la gamma Oxygen

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Il cantiere di SECAP ha guadagnato in silenzio e qualità dell’aria grazie ai due telescopici elettrificati

La visione del costruttore

“Siamo quindi di fronte a macchine elettrificate decisamente concrete e che possono essere utilizzate ogni giorno nei loro classici contesti operativi senza significative limitazioni” ci spiega ancora Mario Longhin “Inoltre siamo di fronte a macchine più semplici da punto di vista costruttivo. Richiedono quindi una manutenzione minore nel tempo a favore del tempo di impiego e, in generale, del TCO. La gamma Oxygen comprende inoltre le piattaforme elevabili elettrificate. Ossia macchine che da tempo sono movimentate elettricamente e che rientrano ormai nel modus operandi delle imprese. Teniamo poi conto che Manitou produce da tempo anche i carrelli elevatori elettrificati e, quindi, ha maturato una buona esperienza con questa tecnologia”.

Conclude Elio Longhin “Siamo molto contenti di poter soddisfare le esigenze così specifiche di un’impresa storica e professionale come SECAP. Da sempre crediamo nella tecnologia Manitou e nella sua continua ricerca tecnologica. I sollevatori telescopic i MRT Vision+ hanno oggettivamente staccato la concorrenza portando sul mercato un livello tecnologico mai visto prima. Le funzionalità di queste macchine sono infatti ad oggi uniche e permettono di lavorare con una sicurezza operativa elevatissima pur essendo più snelle ed agili. Con la versione elettrificata questo divario tecnologico è ulteriormente aumentato. E non dimentichiamo che, pur essendo un costruttore francese, questi mezzi sono progettati e costruiti in Italia nello stabilimento di Castelfranco Emilia”.

I due telescopici Manitou nel cantiere di SECAP

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Le due macchine nel cortile di Palazzo Cisterna

Lavorare nel centro storico di Torino

L’arrivo delle macchine in cantiere ha tenuto conto delle limitazioni di accesso al centro storico di Torino. Palazzo Cisterna si trova in via Maria Vittoria, una delle poche strade del centro che permettono di attraversarlo completamente da nord-ovest a sud-est. La limitazione al traffico della ZTL ed il traffico nelle ore in cui è consentito l’accesso obbligano a muoversi con le macchine da cantiere nelle ore della prima mattina. L’MRT2660e Vision+ è stato quindi trasferito in cantiere in modo autonomo ed in modalità elettrica alle 6.00 del mattino. Uno scenario suggestivo che ha visto il telescopico rotativo muoversi nel pieno silenzio senza disturbare il sonno dei residenti.

Il transito cittadino dell'MRT2660e Vision+ è avvenuto nel pieno silenzio

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Il trasferimento in cantiere dell’MRT2660e Vision+ si è svolto in pieno silenzio

Lavorare con la corrente di cantiere

L’allacciamento di cantiere, che è una prassi per ogni cantiere, ha permesso di ricaricare le batterie quando necessario. Interessante la possibilità di lavorare anche in modalità Plug-In, con macchina stabilizzata, senza doversi preoccupare dell’autonomia residua. Un impiego che, con un sollevatore telescopico rotativo, ben si presta per un cantiere di questo tipo in un contesto così delicato e complesso. Ad oggi SECAP sta utilizzando le due macchine in modo del tutto simile ai modelli convenzionali con motorizzazioni endotermiche. Ma con il vantaggio operativo di non dover curare la logistica dei carburanti con mezzi autorizzati e con la complessità di casi come questi per lavorare seguendo i dettami normativi.

L'MRT2660e Vision+ mentre passa nel centro di Torino di prima mattina in pieno silenzio

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Il passaggio nel centro di Torino è stato del tutto silenzioso grazie alla motorizzazione elettrica

Il Manitou MRT2660e Vision+ nel centro storico di Torino la mattina presto.

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L’MRT2660e Vision+ lungo accanto al cantiere in attesa di entrare alle 6.00 del mattino

Il Manitou MRT2660e Vision+ mentre passa in Piazza San Carlo

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Il transito su Piazza San Carlo in pieno silenzio

SECAP Spa. Il buon costruire da quattro generazioni

Il motto aziendale della realtà torinese descrive pienamente il suo spirito. Uno spirito che distingue la famiglia Provvisiero dal 1903. In un’area del Napoletano dalla fortissima edile nasce, nel 1862, Sebastiano Provvisiero. Dopo aver lavorato insieme ai fratelli si mette in proprio fondando la propria azienda. Nel 1900 nasce Giuseppe, figlio di Sebastiano, che prosegue l’attività paterna. A metà anni Trenta iscrive la propria ditta al nascente Albo Nazionale dei Costruttori. Tra i suoi lavori più significativi anche alcune parti dello stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco negli anni Cinquanta.

Anche i due figli di Giuseppe, Sebastiano e Carmine, decidono di mettersi in proprio. Sono infatti guidati dalla medesima vocazione del nonno e del padre. Tanto che vincono l’appalto per la costruzione di un acquedotto nelle valli di Lanzo. Decidono quindi di iscrivere la loro società alla Camera di Commercio di Torino. Negli anni successivi l’attività nel capoluogo piemontese prosegue senza sosta con i lavori dell’ospedale Molinette, dell’Istituto di Fisica dell’Università ed un grande numero di residenze popolari e istituti scolastici. Da qui l’attività diventa sempre più torinese.

Nasce SECAP

Nel 1985 nasce la Società Edile Costruzioni Appalti Provvisiero, ossia la SECAP sas. È del 1987 il prestigioso incarico per la costruzione della Galleria d’Arte Moderna (GAM). Nello stesso anno il giovane Giuseppe entra in azienda. SECAP continua a crescere e sviluppa l’attività di promozione immobiliare introducendo i servizi di manutenzione ed il Global Service. Nel 2001 SECAP si trasforma in SpA. Sebastiano è il Presidente ed il figlio Giuseppe ne cura la gestione che prosegue ancora oggi. Ad oltre un secolo dall’inizio dell’attività, SECAP annovera la costruzione di edifici civili e industriali, infrastrutture, interventi manutentivi e di restauro ed un ampio ventaglio di servizi immobiliari mirati e innovativi.

SECAP è oggi tra le imprese di costruzioni torinesi con il maggiore livello qualitativo

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La parte di Palazzo Cisterna già restaurata da SECAP

SECAP è un'impresa che lavora con un elevatissimo livello qualitativo

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Lo scalone centrale restaurato dall’impresa di costruzioni che ha una tradizione di oltre cent’anni nel settore delle costruzioni

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