JCB ha una rete vendita dove alcuni dealer, come ARNUS, rappresentano storici e saldi punti di riferimento. L’azienda di Mondovì copre infatti un territorio molto ampio operando su tutto il nord ovest. Una storicità che ha portato Arnus ad instaurare un solido rapporto di fiducia con imprese di ogni dimensione ed attive in diversi ambiti operativi. Dalle costruzioni edili fino al settore stradale passando per il classico movimento terra. Aziende che nel tempo si sono fidelizzate al concessionario, grazie al livello di servizio offerto, e ovviamente anche al marchio rappresentato.

ROBUR Srl è proprio una di queste realtà. L’impresa di Asti, specializzata nel settore stradale, è oggi un punto di riferimento a livello extraregionale grazie alla sua specializzazione maturata in decenni di attività. Stiamo infatti parlando di una realtà operativa anche con un importante impianto di confezionamento di conglomerati bituminosi, localizzato in prossimità dell’uscita Asti-est della A21 in grado di servire il territorio piemontese e ligure.

JCB ha una gamma di macchine che oggi copre un target elevato

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Robur opera con macchine JCB laddove il costruttore inglese è presente

JCB, ARNUS e ROBUR. Partnership di lungo periodo

ROBUR Srl è nata nel 2004 da un conferimento di ramo d’azienda. Fondata e guidata ancora oggi dalla famiglia Roero, l’azienda astigiana ha due fondamentali basi operative. La prima si trova ad Azzano d’Asti, nella prima cintura del capoluogo, a pochi minuti dall’uscita di Asti Est sull’autostrada A21 Torino-Piacenza. Si tratta dell’impianto di produzione di conglomerati bituminosi che opera con un’elevata percentuale di materiale riciclato. La seconda si trova invece ad Incisa Scapaccino dove si trova una piattaforma autorizzata di recupero di Rifiuti da Costruzione e Demolizione. Qui la Robur ricicla anche le guaine bituminose previa analisi che ne certifichi l’assenza di fibre di amianto. Materiale che viene utilizzato anche nel confezionamento dei conglomerati ottenendo prestazioni elevate.

Un’azienda, quindi, che punta in modo deciso ad un virtuoso ciclo operativo dove il recupero dei materiali sia un vero filo conduttore. Ma andiamo con ordine perché le cose da dire sono molte. Come detto la Robur affonda le proprie radici ben prima della sua nascita ufficiale nel 2004. Bruno Roero ha infatti iniziato la propria attività a partire dalla fine degli anni ’80 ed il figlio Danilo, insieme alla moglie Silvia, ha fatto crescere questa realtà in modo sempre più dinamico.

Robur impiega macchine di diversi costruttori

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L’impianto di Azzano d’Asti della Robur è un centro nevralgico per la produzione dei conglomerati bituminosi

Una visione di lungo periodo

“Attualmente diamo lavoro ad una settantina di persone” ci spiega Danilo Roero “e la nostra realtà è una delle poche rimaste nell’astigiano nella produzione di conglomerati bituminosi. Abbiamo investito continuamente per inserire nel ciclo operativo il fresato riciclato e le guaine bituminose riciclate. Curiamo molto la fase di recupero puntando alla massima qualità con impianti ad hoc con cicli complessi. Si tratta di una visione di lungo periodo che ci ha consentito di rimanere competitivi nonostante, a prima vista, il ciclo di recupero possa sembrare costoso. Ma se si vuole rispondere ai capitolati ANAS senza contestazioni occorre recuperare il fresato seguendo un ciclo ben preciso”.

“Chi si limita infatti alla semplice frantumazione e vagliatura” ci spiega “non ottiene i risultati voluti. Può sicuramente andare bene per dei materiali da stendere in appalti standard ma non per rispondere alle miscele autostradali. Quindi noi selezioniamo il materiale in ingresso con una prima vagliatura. Tutta la frazione fine viene separata e messa a cumulo con due selezioni granulometriche. La frazione superiore viene inviata ad un frantoio a martelli che esegue anche una prima vagliatura con uno screenbox. Da qui abbiamo l’invio ad un vaglio successivo che separa ulteriormente altre quattro granulometrie”.

C’è poi una parte che viene invece rinviata nel mulino in modo da aumentare la qualità finale del prodotto. In totale abbiamo quindi sei granulometrie appositamente preparate per confezionare i conglomerati bituminosi. Abbiamo quindi tre impianti mobili che lavorano insieme con un costo che, ovviamente, non è confrontabile con un ciclo che preveda la semplice frantumazione” sottolinea Danilo Roero “ma questo ci permette di recuperare in modo ottimale il fresato rientrando non solo nei parametri dei Criteri Ambientali Minimi, ma anche nei rigidi capitolati autostradali”.

Robur seleziona il materiale fresato operando con tre impianti mobili

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Il ciclo di recupero del fresato prevede una ricerca di elevata qualità del prodotto finale

Robur, Arnus e le macchine JCB

E continua “Le macchine JCB, grazie al rapporto di fiducia con Arnus, sono un elemento fondamentale nel nostro ciclo produttivo. Ovunque il costruttore inglese sia presente con i suoi mezzi diventa per noi la prima scelta. Come nel caso della nostra piattaforma di Incisa Scapaccino dove sono in azione una pala gommata JCB 457, un escavatore gommato JS145 ed un cingolato JS220. In questo contesto abbiamo una pesante movimentazione di Rifiuti da Costruzione e Demolizione a cui provvedono queste macchine”.

E prosegue “In particolare il riciclo delle guaine prevede la loro triturazione con filler in un impianto apposito. L’alimentazione avviene proprio con il gommato JCB dotato di polipo. La movimentazione nell’impianto è invece affidata alla JCB457. Le guaine triturate tendono nel tempo a formare un materiale che si ricompatta. Quando questo avviene lo sfibriamo nuovamente in modo molto veloce ed efficiente con il JS220 allestito con una benna selezionatrice di MB Crusher. Questo ci consente di preparare il materiale in modo ottimale per l’inserimento nel ciclo di riuso nel confezionamento dei conglomerati bituminosi. Abbiamo quindi delle ricette specifiche che ne prevedono una percentuale in peso determinata”.

JCB è presente nel parco macchine Robur anche con una pala gommata 457

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Nella piattaforma di Incisa Scapaccino operano tre macchine inglesi tra cui una pala gommata 457

“Infatti abbiamo, nell’impianto di confezionamento, una specifica tramoggia di alimentazione con il dosaggio in peso” specifica “che ci permette di ottenere la massima precisione per avere prestazioni in opera molto elevate. Le guaine trattate sono quindi preparate nella piattaforma di Incisa Scapaccino e poi, una volta divenuta Materia Prima Seconda, inviate all’impianto di Azzano d’Asti dove sono riutilizzate in modo virtuoso”.

Robur ha una piattaforma autorizzata per il recupero delle guaine bituminose

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Nella piattaforma autorizzata della Robur di Incisa Scapaccino si recuperano anche le guaine bituminose

I cantieri stradali e la visione sociale della famiglia Roero

La Robur opera nel settore stradale con una forte specializzazione ed un’organizzazione che la vede attiva sia in lavori diurni che notturni. Ci spiega infatti Danilo Roero “Oggi i nostri lavori di ripavimentazione prevedono circa il 70% dei cantieri che si svolgono in notturna. Si tratta quindi di una prospettiva operativa molto pesante che complessifica ulteriormente il reperimento del personale. Per questo motivo ci muoviamo in un contesto sociale dove collaboriamo in modo attivo con realtà che si occupano dell’inserimento nel mondo del lavoro di immigrati extracomunitari”.

E prosegue “Abbiamo quindi deciso di formare questi giovani ragazzi, di inquadrarli in modo regolare e di inserirli gradualmente in azienda partendo dalle operazioni manuali in cantiere per arrivare infine all’utilizzo delle macchine. Stiamo raccogliendo buoni risultati tanto che abbiamo investito nella ristrutturazione di uno stabile attiguo al nostro impianto di Azzano d’Asti. Molti di loro vivono qui e noi gli garantiamo uno stipendio inquadrato nel contratto di settore, una casa confortevole ed un vitto a cui provvediamo con una cucina professionale ed una cuoca professionista. Sono ragazzi in gamba che hanno voglia di lavorare e trovano una propria realizzazione lavorando con noi. Alcuni di loro, sulle macchine, stanno diventando ottimi operatori”.

JCB è presente in modo massiccio nei cantieri della Robur

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La famiglia Roero insieme ad alcuni collaboratori e a Gian Marco Tomatis (terzo da sinistra), nel cantiere di Rocchetta Tanaro

Uno dei primi JCB370X in azione in Italia

Robur è attiva anche in cantieri infrastrutturali dove si occupa non solo della pavimentazione ma anche della costruzione di strade, manufatti e, più in generale, di infrastrutture. Come nel caso della demolizione e ricostruzione del ponte che, a Rocchetta Tanaro, supera l’omonimo fiume. Qui sono in azione diverse macchine JCB fornite da Arnus. Un Hydradig, un escavatore JS220 con frantumatore Epiroc ed un 370X con martello demolitore Socomec. Questi ultimi due si occupano della demolizione del vecchio manufatto. L’Hydradig è invece una macchina di servizio che, grazie alla sua agilità, si occupa di una lunga serie di compiti fondamentali per la tenuta in ordine del cantiere.

JCB è oggi presente con il nuovo 370X

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Il 370X è un escavatore dal peso operativo di circa 38 tonnellate per grandi lavori

Il cantiere di Rocchetta Tanaro

“Stiamo effettuando questo lavoro in ATI con Neocos” ci spiega Danilo Robur “Noi ci occupiamo della demolizione, di tutte le opere di movimento terra e della successiva ripavimentazione del nuovo manufatto. Neocos si occupa invece della costruzione del nuovo ponte. La demolizione prevede la completa rimozione dell’impalcato preservando le pile per costruirne uno completamente nuovo in acciaio. Si tratta infatti di un miglioramento sismico complessivo dell’opera. L’arrivo in cantiere del JCB 370X ha portato un impulso importante ai lavori. Le diverse fasi operative hanno infatti previsto un’importante movimentazione per la preparazione della via provvisoria per garantire il traffico locale”.

Prosegue nella spiegazione “Oltre a questo dobbiamo movimentare il materiale all’interno del letto del fiume per consentire la demolizione delle diverse campate in sicurezza. Non solo. Il 370X provvede ovviamente anche alla demolizione del manufatto e alla selezione e al carico delle macerie. E’ una macchina che ci ha impressionati per il comfort, le prestazioni e l’idraulica. In questo cantiere sta mettendo in luce le sue caratteristiche migliori e che ci ha aperto una nuova visione del mondo JCB. Entriamo infatti nelle macchine ad alte prestazioni che fanno la differenza in cantiere in termini di produttività”.

JCB è presente nei cantieri di Robur anche con il nuovo 370X

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Il 370X opera nel cantiere di Rocchetta Tanaro aumentando i livelli di produttività

JCB è oggi presente anche nei grandi cantieri infrastrutturali

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L’arrivo del 370X ha permesso di affrontare il cantiere sul Tanaro in modo più sicuro e produttivo

Il rapporto con Arnus

Il rapporto con Arnus è diventata una vera e propria partnership che vede Robur rivolgersi al concessionario di Mondovì non solo per l’acquisto delle macchine ma anche per il noleggio. Danilo Roero ci spiega infatti che “Dove Arnus ha la possibilità di fornirci un servizio è sicuramente il nostro partner preferenziale. Siamo contenti che la gamma JCB si stia ampliando verso l’alto perché ci consentirà di sostituire prossimamente alcune macchine con i prodotti inglesi”.

JCB fornisce le macchine a robur grazie al dealer ARNUS

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Robur impiega quanto più possibile le macchine inglesi nei propri cantieri

Prosegue “Abbiamo un rapporto diretto con Gian Marco Tomatis, titolare della struttura di Mondovì, che ci segue personalmente e ci fornisce un supporto fondamentale e tempestivo. Inoltre ci siamo oggettivamente trovati bene con i prodotti JCB che mettiamo in confronto anche con altri marchi che abbiamo in azienda. Questo confronto diretto ci permette di valutare sia i mezzi che il servizio. E’ un modo di vedere che applichiamo anche nelle macchine stradali dove non siamo volutamente monomarchio anche per quanto riguarda, ad esempio, macchine molto specifiche come le frese, le finitrici ed i rulli”.

JCB è presente nei cantieri della Robur

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La demolizione e ricostruzione del ponte sul Tanaro mette in campo diverse macchine del costruttore inglese

La visione del futuro aziendale

Spiega ancora Danilo Robur “Con Arnus c’è un rapporto personale con la famiglia Tomatis. Si tratta di una visione che ci caratterizza e dove anche noi siamo una famiglia che lavora completamente in azienda. Oggi mio padre Bruno, pur essendo in pensione, viene ancora sempre a “farsi un giro” nell’impianto con il suo “occhio critico”. L’azienda è gestita dalla nostra famiglia con mia moglie Silvia che si occupa dell’aspetto amministrativo. Io mi occupo di tutta l’organizzazione operativa e dell’acquisizione delle commesse insieme al Geom. Eliseo, collaboratore di grande fiducia con cui siamo in piena sintonia”.

L'attuale nucleo della Robur con le ultime generazioni della famiglia Roero

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Da sinistra Silvia, Gabriele, il geom. Eliseo, Danilo e Martina Roero

E conclude “Nostro figlio Gabriele ha iniziato a lavorare da poco in cantiere e anche nostra figlia Martina, quando il tempo glielo consente, si sta affacciando nel nostro mondo. Diciamo che la Robur ha davanti a sé una visione di lungo respiro che ci consente di programmare gli investimenti come abbiamo sempre fatto. Ossia cercando di interpretare la visione di mercato anticipando i tempi e mettendo in campo le migliori opportunità possibili”.

Tre generazioni della famiglia Roero, proprietaria della Robur Srl

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Tre generazioni della famiglia Roero con, da destra, Bruno, Danilo e Gabriele

Robur è un'impresa che lavora in diversi ambiti inerenti il settore stradale

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Il cantiere di Rocchetta Tanaro è uno dei lavori infrastrutturali a cui lavora la Robur

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